Pagina:Zola - Il paradiso delle signore - 1936 - Mondadori.pdf/358

Da Wikisource.

zola

missario di polizia aveva trovato duecentoquarantotto paia di guanti color rosa, rubati in tutti i negozi di Parigi.

Per questo, — disse il Vallagnosc — le donne han qui certi occhi cosí curiosi! Le guardavo io, e mi parevano quasi pazze con quei visi ingordi e ignobili... Bella scuola d’onestà!

— Dio buono! — rispose il Mouret — per quanto si cerchi di fare che qui siano in casa loro, non si può mica permettere che si portino via la roba sotto il mantello. E persone di buona famiglia, sai? Anche la settimana scorsa, la sorella d’un farmacista e la moglie d’un consigliere di tribunale. Anzi, ora si cerca d’abbuiare.

S’interruppe per additare il Jouve che appunto teneva dietro a una donna incinta; giú, nella sezione dei nastri. Quella donna, la cui pancia enorme doveva patire molto per gli urti della gente, era accompagnata da un’amica che la difendesse da spinte troppo forti; e ogni volta che si fermava davanti a una sezione, il Jouve non le levava gli occhi di dosso, mentre l’amica, accanto a lei, frugava a tutto suo agio nelle scatole.

— Oh, ma ce l’acchiappa! — aggiunse il Mouret — quello lí le sa tutte, le loro arti!

La voce gli tremò, e sorrise forzatamente. Dionisia ed Enrichetta, ch’egli non aveva mai smesso di tener d’occhio, passavano finalmente dietro di lui, dopo avere avuto un bel da fare per uscir dal pigiapigia. Si volse a un tratto, e salutò la cliente col saluto discreto d’un amante che non vuol compromettere la sua donna, fermandola in pubblico. Se non che lei, che già sospettava, s’era accorta molto bene dell’occhiata lanciata su Dionisia. Doveva essere proprio


356