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Pagina:Zola - Nana - Pavia - 1881.pdf/215

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Lui, inchiodato nuovamente sul marciapiede, provava una sensazione di bruciore allo stomaco, intollerabile, aspettando, ormai, per capirci qualche cosa.

Profili di braccia e di gambe che fuggivano; una mano enorme che trasportava qua e là una brocca d’acqua: non discerneva nulla, nettamente, però gli sembrava di ravvisare un’acconciatura da donna. E discuteva; si avrebbe detto la pettinatura di Sabina, solamente, la nuca sembrava troppo sviluppata.

Non sapeva, non capiva più nulla in quel momento. Soffriva talmente di stomaco, in quell’angoscia d’orrenda incertezza, ch’ei si rinserrava contro la porta, per calmarsi, rabbrividendo come un mendico. Poi, siccome, malgrado tutto, i suoi occhi non si staccavano da quella finestra, la sua collera svanì in una fantasia da moralista; si vedeva deputato, parlava ad una assemblea, tuonava contro la scostumatezza, presagiva delle catastrofi; e rifaceva l’articolo di Fauchery sulla mosca avvelenata, mettendo sè stesso in iscena, dichiarando che non v’era più società possibile, con questi costumi di Basso-Impero. Ciò gli fece bene. Ma le ombre erano scomparse. Senza dubbio sì erane ricoricati.

Lui, guardava sempre, aspettava ancora.

Suonarono le tre, poi le quattro; non sapeva partirsene.

Quando veniva giù qualche acquazzone, si rincantucciava aneor più nell’angolo della porta, colle gambe inzaccherate.

Non passava più alcuno. A volte, i suoi occhi si chiudevano, arsi per così dire da quella striscia di luce, sulla quale si ostinavano, fissamente, con una testardaggine stolta. A due riprese ancora le ombre ricomparvero rapide, ripetendo li stessi atti, riportando in giro lo stesso profilo d’un vaso d’acqua gigantesco; e due volte tutto si rifece calmo, la lampada diffuse il suo chiarore discreto da lume da notte.

Quelle ombre aumentavano sicuramente. D’altronde, un’idea subitanea venne a tranquillizzarlo, ritardando il momento di agire; non aveva che ad aspettare sua moglie al suo uscire di là; saprebbe ben riconoscere Sabina. Nulla di più semplice, nessun scandalo, ed una certezza. Bastava rimaner lì.

Tutte le sensazioni confuse che l’avevano agitato, si risol-