Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1395

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[p. 134 modifica] uomini privi di favella. Cioè non potremmo [p. 135 modifica]concepir chiaramente l’idea di veruna quantità numerica determinata (e quindi di nessun’altra non numerica, perché, se è determinata, ha sempre relazione ai numeri), se non piccolissima.

L’idea che l’uomo concepisce della quantità numerica è idea compostissima. L’uomo è capacissimo d’idee composte, ma bisogna che la composizione non sia tanta che la mente umana abbia bisogno per concepir quell’idea di correre tutto a un tratto per una troppo grande quantità di parti. Se noi non dicessimo undici, cioè dieci e uno ec. ec., ma seguissimo sempre a nominare ciascuna quantità o numero con un nome affatto progressivo e indipendente dagli altri nomi e numeri, e non si fosse data ai numeri una scambievole relazione, tanto arbitraria e dipendente dall’intelletto umano quanto necessaria e difficile; noi perderemmo ben presto l’idea chiara di una quantità determinata alquanto grossa, perché le sue parti, essendo pure unità, sarebbero troppe per poter esser comprese in un tratto e