Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1596

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[p. 255 modifica] desiderare che il tale o tal altro sia brutto, sciocco ec. ec.? anzi che la maggior parte degli uomini, e tutti, se fosse possibile, fossero tali pel bene del mondo? (I devoti sogliono infatti chiamar favori e benifizii di Dio, questi e altri tali svantaggi). Che vuol dir tutto ciò? che lo stato sociale è contraddittorio colla natura, e con se stesso. Giacché esso stesso non può sussistere senza la virtú e la morale, unico legame degli uomini, e sola sufficiente garanzia dell’ordine e della società ec., e queste non possono stare con un’altra cosa che è parimente necessaria al bene della società, vale a dire i vantaggi e i beni individuali. Quello che dico degl’individui dico anche delle nazioni. È noto come la giustizia ec. ec. sogliano essere osservate dalle nazioni e principi deboli o infelici ec., e trascurate affatto dalle altre e da esse stesse appena arrivano alla felicità e forza, come accadde a Roma (31 agosto 1821).


*    Il sopraddetto si può, se non altro, e con molto maggior forza, applicare a dimostrar le ingenite ed essenziali contraddizioni che rinchiude uno stato di civiltà come il presente (31 agosto 1821).