Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/1612

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[p. 264 modifica] Egli è certo che le facoltà del piú privilegiato individuo umano non bastano di gran lunga a condurlo a quella che si chiama perfezione. Dunque la natura non ha provveduto alla perfezione, cioè al ben essere dell’uomo. Ma egli è fatto per la società. Neppur basta ch’egli si metta in questa società. Bisogna che questa duri una lunghissima serie di generazioni e che si stenda fino a divenir quasi universale. Allora solo [p. 265 modifica]l’uomo e l’individuo potrà avvicinarsi a quella perfezione alla quale ancora non siamo arrivati. È egli possibile che tutto ciò sia necessario al ben essere dell’uomo? E che la sua perfezione fosse posta dalla natura au bout di sí lunga e difficile carriera, che dopo seimila anni ancora non è compiuta? Oltre ch’ella, come risulta dal sopraddetto, non poteva esser sicura che l’uomo vi arrivasse mai, essendo stata opera di circostanze non mai essenziali tutti i pretesi progressi che si son fatti (2 settembre 1821).


*   Di piú: qual sarà poi questa