Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2285

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[p. 148 modifica] logico universale del discorso. Tanto è vero che la natura non è meno universale della ragione e che adoperando naturalmente le facoltà proprie di una lingua, per molto ch’elle si allontanino dalla logica, non si corre rischio di oscurità e che una lingua di andamento naturale, se non è cosí facile, come quella di andamento logico, certo non è oscura, e fra le antiche poteva (e può) esser giudicata facilissima e servire anche alla universalità (25 dicembre, dí di Natale, 1821).


*    Alla p. 2192, fine. Se alcuno volesse dire che i verbi ch’io chiamo continuativi, quando presso gli scrittori si trovano, come non di rado avviene, in significato frequentativo o diminutivo, fossero contrazioni de’ verbi in itare (come prensare di prensitare), noti o ignoti, stieno insomma invece di essi e cosí vengano ad esser