Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2463

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[p. 255 modifica] Quindi, essendo tutte tre queste ortografie formate da principio egualmente sulla latina, le due prime, che poco avevano da mutarla per conformarla all’uso loro, facilmente la corressero, massime l’italiana, e ve l’uniformarono; ma la francese che avrebbe dovuto quasi trovare una nuova maniera di scrivere (essendo nella pronunzia, come in ogni altra parte, la piú degenere figlia della latina), ed anche trovare in parte un nuovo alfabeto (come per le e mute ec.), fu incorrigibile. [p. 256 modifica]Fra tanto queste osservazioni si debbono applicare a dimostrar con un esempio recente, quanto debbano essere state alterate le primitive lingue nell’applicarle alla scrittura e all’alfabeto o proprio o forestiero e nella creazione della loro ortografia, e quanto poco ci possiamo fidare del modo in cui esse ci ponno essere pervenute, cioè pel solo mezzo della scrittura (5 giugno, vigilia del Corpus Domini, 1822).


*    Alla p. 2457, margine. Qual nazione, se non dopo fatta cristiana, non riputò per doni