Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2551

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[p. 302 modifica] da tutta la quistione. E si conclude ch’essendo all’uomo piú giovevole il non patire che il patire, e non potendo vivere senza patire, è matematicamente vero e certo che l’assoluto non essere giova e conviene all’uomo piú dell’essere, e che l’essere nuoce precisamente all’uomo. E però chiunque vive (tolta la religione) vive per puro e formale error di calcolo: intendo il calcolo delle utilità. Errore moltiplicato tante volte quanti [p. 303 modifica]sono gl’istanti della nostra vita, in ciascuno de’ quali noi preferiamo il vivere al non vivere. E lo preferiamo col fatto non meno che coll’intenzione, col desiderio, e col discorso piú o meno espresso, piú o meno tacito ed implicato della nostra mente. Effetto dell’amor proprio ingannato, come in tante altre cattive elezioni ch’egli fa considerandole sotto l’aspetto di bene, e del massimo bene che gli convenga in quelle tali circostanze.