Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2610

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[p. 333 modifica] e l’epigramma di Marziale del graeculus esuriens ec. ec.); n’eran pieni i palazzi e gli offici pubblici: oltre che tutti i ricchi mandavano i figli a studiare in Grecia, e questi poi divenivano i principali in Roma e in Italia, nelle cariche, nel foro ec. Quindi si può stimar quale e quanto dovesse necessariamente essere il grecismo de’ costumi e letteratura, e quindi della lingua in Italia a quei tempi. Aggiunto che anche le donne avevano a sapere il greco, lo studio che tutti piú o meno facevano de’ loro libri, e il piacere che ne prendevano e le biblioteche che ne componevano ec. ec. (18 agosto, domenica, 1822). [p. 334 modifica]


*   Dicasi quel che si vuole. Non si può esser grandi se non pensando e operando contro ragione, e in quanto si pensa e opera contro ragione, e avendo la forza di vincere la propria riflessione o di lasciarla superare dall’entusiasmo, che sempre e in qualunque caso trova in essa un ostacolo e un nemico mortale e una virtú estinguitrice e raffreddatrice (22 agosto 1822).