Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2615

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[p. 336 modifica] è francese e per chi non è assuefatto durante tutta la sua vita a letture francesi ec. Quel tuono moderato del discorso naturale, col qual tuono gli antichi aprivano anche le loro orazioni, e fra queste, anche [le] piú veementi e passionate, è una qualità eterogenea anche alle lettere familiari de’ francesi (28 agosto 1822).


*   In questa, come in molte altre qualità, lo scriver francese si rassomiglia allo stile orientale, il quale anch’esso, per le medesime ragioni e per loro necessaria conseguenza, è tutto spezzato, come si vede ne’ libri poetici e sapienziali della scrittura.1) Ma ciò può [p. 337 modifica]esser virtú per gli orientali, essendo difetto ne’ francesi: perché a quelli è naturale, a questi no. Neppur noi italiani, neppur gli spagnuoli hanno quella tanta soprabbondanza di sentimento vitale e quella tanta veemenza e rapidità naturale e abituale e fisica d’immaginazione che hanno gli orientali; a cui perciò riesce insoffribilmente languido e lento quell’andamento dello scrivere che per noi è moderato e quelle immagini ec. che per noi tengono

Note

  1. La lingua ebraica manca quasi affatto di congiunzioni d’ogni sorta e non può a meno di passar da un periodo all’altro senza legame, se pure vuol servire alla varietà, perché altrimenti tutti i suoi periodi comincerebbero, come moltissimi cominciano, dall’ uau.