Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2622

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[p. 340 modifica] 4°, Se alcuni alfabeti non dimostrano affatto alcuna somiglianza con verun altro, né per figura né per nomi ec., ciò non conclude in contrario. Ma vuol dire o che l’antichità tolse loro o agli alfabeti nostri ogni vestigio della loro primissima origine; o piuttosto che quelle tali nazioni, ricevendo pur di fuori, come le altre, l’uso della scrittura alfabetica, o non adottarono però l’alfabeto straniero, o adottatolo lo vennero appoco appoco perfezionando, cioè accomodando alla loro lingua, finché lo mutarono affatto: o vero tutto in un tratto gliene sostituirono un altro nuovo e proprio loro, come fu dell’alfabeto armeno sostituito al greco ch’era stato usato fino allora dalla nazione, la quale, col mezzo di esso, aveva imparato a scrivere e conosciuto l’uso dell’alfabeto, del che vedi p. 2012 (2 settembre 1822). [p. 341 modifica]


*   Le nazioni civili dell’Asia, dopo la conquista d’Alessandro, erano veramente δίγλωττοι, cioè parlavano e scrivevano la lingua greca, non come propria, ma come lingua colta e nota universalmente