Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/2907

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[p. 69 modifica] lingua, che nel considerarle in qualsivoglia scrittura è ben difficile il conoscere e distinguere e determinare quanta e qual parte di esse (e cosí delle qualità contrarie) sia propria del solo stile, e quanta e quale della sola lingua; o vogliamo piuttosto dire, quanta e qual parte spetti e derivi dai soli sentimenti, e quanta e quale dalle sole parole; giacché rigorosamente parlando, l’idea dello stile abbraccia cosí quello che spetta ai sentimenti come ciò che appartiene ai vocaboli. Ma tanta è la forza e l’autorità delle voci nello stile, che mutate quelle, o le loro forme, il loro ordine ec. tutte o ciascuna delle predette qualità si mutano o si perdono, e lo stile di qualsivoglia autore o scritto cangia natura in modo che piú non è quello né si riconosce. Veggasi la pag. 3397-9. [p. 70 modifica]


    Tutto ciò accade in tutte le lingue, fuorché nella francese. Ché veramente nella lingua francese lo stile è formato quasi tutto dai sentimenti e dalle figure che appartengono alle sentenze. E la diversità degli stili, e quella delle qualità di uno stile, non si può considerare in essa lingua se non quanto ai sentimenti, e non appartiene, non dipende, non