Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/3143

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[p. 207 modifica] comunicare alcun poco d’interesse a questo o quel personaggio nemico o alla parte inimica, niuno gliene comunicarono.

Queste sono le forme di poema epico, e queste le regole e il processo seguiti e adoperati dall’una parte da Omero, dall’altra parte dai poeti epici che, per dir cosí, da lui nacquero. Comparate cosí le forme, l’idea, e, se cosí vogliamo dire, le cagioni e le intenzioni de’ poeti, consideriamo ora generalmente e paragoniamo i rispettivi effetti.

Nell’Iliade oggidí l’interesse per Achille e per li greci, come ho detto, è poco o niuno, perché i suoi [p. 208 modifica]lettori non sono piú greci. Nondimeno l’interesse nell’Iliade è vivissimo, continuo e durevole eziandio dopo la lettura. Esso è per Ettore e per li troiani. I lettori di qualsivoglia nazione, dopo tanti secoli, dopo tanti cangiamenti sofferti dallo spirito umano, tutti efficacemente e continuamente s’interessano leggendo la Iliade. E tutti non per altri che per li troiani e per Ettore, cioè per la sventura; o questo interesse