Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/378

Da Wikisource.
Pagina 378

../377 ../379 IncludiIntestazione 16 settembre 2009 100% Saggi

377 379

[p. 429 modifica] cercare; qui di nuovo i filosofi si dividono; e dal principio antecedente, incontrastabile e confessato, invano [p. 430 modifica]si presume di ricavar nulla di definito e concreto, circa la questione dello stato e perfezione destinata particolarmente all’uomo e desiderata da lui ardentemente. Io dico dunque: lo stato di perfezione, quello stato di ordine, fuori del quale non c’é riposo, fuor del quale non c’é la tranquillità dell’ordine né la felicità, è per l’uomo, come per tutte le altre cose esistenti, quello stato in cui la natura l’ha posto di sua propria mano e non quello in cui egli o si sia posto o si debba porre da se.


*   Il capo 9 dell’Essai ec. qui sopra citato è il piú forte profondo e concludente forse di tutta l’opera, perché le prove della religione non sono dedotte dalla considerazione dell’uomo qual egli è, dalle opinioni ec., ma dalla natura dell’uomo. Farai bene a rileggerlo. Ma ecco il suo raziocinio. La felicità non si trova se non nella perfezione di cui l’essere è capace. Un essere non è perfetto se le sue facoltà non sono perfettamente d’accordo fra loro, perfettamente sviluppate secondo la loro natura e se non godono ciascuna del suo proprio oggetto secondo tutta l’estensione della sua capacità; non è perfetto s’egli non è in conformità colle leggi che risultano dalla sua natura. Ma per conformarcisi