Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/4023

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*   Diceva il tale che da giovanetto, quando da principio entrò nel mondo, aveva proposto di non mai adulare, ma che presto se n’era rimosso, perché essendo stato piú tempo senza lodar mai nessuna persona e nessuna cosa, e vedendo che non troverebbe nulla a lodare se voleva durare nel suo proposito, temette disimparare per difetto d’esercizio quella parte della rettorica che tratta dell’encomiastica, la qual cosa, come fresco ch’egli era allora di studi, gli era a cuore che non succedesse, premendogli di conservarsi coll’esercizio le cose che aveva recentemente imparate (27 gennaio 1824).


*    Alla osservazione del Mai sopra il modo in cui ne’ codici è scritto il gn indicante esser piú vera la [p. 399 modifica]pronunzia spagnuola, tedesca ec., cioè g-n, che l’italiana, osservisi, oltre il detto altrove, che molte voci latine o dal latino venute che hanno in latino il gn, in ispagnuolo si scrivono ñ, cioè pronunziansi gn all’italiana, come parmi aver detto altrove coll’esempio di cuñado (cognatus), a cui si può aggiungere leña (ligna) femminile, eccetto se tali voci non son prese in ispagnuolo dall’italiano o dal francese piuttosto che dal latino a dirittura da cui hanno la prima origine. Infatti, per esempio, noi appunto diciamo legna femminile nel senso spagnuolo, ed è voce propria nostra (lignum si dice in ispagnuolo altrimenti, cioè madera ec., come in francese bois ec.) e cuñado sta nel senso italiano per fratello o sorella della moglie o del marito ec. Ed è a notare che la maggior parte forse delle voci spagnuole derivanti dal latino e che in latino hanno il gn, si scrivono in ispagnuolo gn, pronunziando g-n, come digno, ignorante, magnifico (però tamaño e quamaño ec. ec.), ovvero n semplice per ellissi della n, che indica l’antica pronunzia spagnuola in quelle voci essere stata g-n e non all’italiana.