Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/542

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[p. 52 modifica] figli ec. rispetto agli altri loro simili, delle api di un alveare rispetto alle altre ec. E vedi il pensiero seguente). Cum his enim amicitiam natura ipsa peperit. Cicerone, Laelius sive de amicitia, c. 5 sulla fine (22 gennaio 1821).


*    Quapropter a natura mihi videtur potius, quam ab indigentia, orta amicitia, et applicatione magis animi cum quodam sensu amandi quam cogitatione, quantum illa res utilitatis esset habitura. Quod quidem quale sit, etiam in bestiis quibusdam animadverti potest; quae ex se natos ita amant ad quoddam tempus, et ab eis ita amantur, ut facile earum sensus appareat. Quod in homine multo est evidentius. Cicerone, Laelius sive de amicitia, c. 8 (22 gennaio 1821).


*    Della superiorità delle forze della natura, della fortuna, dello spontaneo, dell’amor naturale e fortuito (materia del pensiero precedente), sopra quelle della ragione, della provvidenza (umana), dell’arte, dell’amore ragionato e procurato, cose sempre deboli e piú eleganti (a tutto dire) che forti e potenti; è degno di esser veduto un luogo insigne ed elegante di