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Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/648

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[p. 112 modifica] contraddittoria e impossibile. Dunque la felicità è impossibile a chi la desidera, perché il desiderio, sí come è desiderio assoluto di felicità e non di una tal felicità, è senza limiti necessariamente, perché la felicità assoluta è indefinita e non ha limiti. Dunque questo desiderio stesso è cagione a se medesimo di non poter essere soddisfatto. Ora questo desiderio è conseguenza necessaria, anzi si può dir tutt’uno coll’amor proprio. E questo amore è conseguenza necessaria della vita, in quell’ordine di cose che esiste e che noi concepiamo e altro non possiamo concepire, ancorché possa essere, ancorché fosse realmente. Dunque ogni vivente, per ciò stesso che vive (e quindi si ama, e quindi desidera assolutamente la felicità, vale a dire una felicità senza limiti, e questa è impossibile e quindi il desiderio suo non può esser soddisfatto), per ciò stesso, dico, che vive, non può essere attualmente felice. E la felicità ed il piacere è sempre futuro, cioè non esistendo, né potendo esistere realmente, esiste solo nel desiderio del vivente, e nella speranza, o aspettativa che ne segue. Le