Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/665

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[p. 121 modifica] vane; e la vita sarebbe un fatto e non una rappresentazione; finalmente si concorderebbero una volta insieme quelle due cose discordi ab eterno, i detti e i fatti degli uomini. Sperava e prognosticava che il mondo si sarebbe stancato di tante apparenze divenute inutili da che non servono piú ad ingannare e da che la commedia non è piú spettacolo e tutti sono attori: che avrebbe messo d’accordo la sostanza coll’apparenza, non già cambiando la sostanza, che Dio ce ne scampi, ma lasciandola intatta, e cambiando l’apparenza, les bienséances, il linguaggio ec., cioè facendo che apparisca e si dica quello ch’è vero. E notava che il mondo sembra che già inclini a questo, e non i fatti coi detti, ma i detti si comincino ad accomodare, ad accordare, a pacificare coi fatti; ed oramai vengano a trattato con questi loro nemici e domandino essi le condizioni di pace. E che forse