Pensieri di varia filosofia e di bella letteratura/726

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[p. 152 modifica] e cosí ha realizzata e confermata la sua infelicità; inoltre, dopo ch’egli ha conosciuto se stesso e le cose tanto piú addentro che non doveva, e dopo che il mondo è [p. 153 modifica]divenuto filosofo, l’immaginazione veramente forte, verde, feconda, creatrice, fruttuosa, non è piú propria se non de’ fanciulli, o al piú de’ poco esperti e poco istruiti, che son fuori del nostro caso. L’animo del poeta o scrittore, ancorché nato pieno di entusiasmo di genio e di fantasia, non si piega piú alla creazaone delle immagini se non di mala voglia e contro la sottentrata o vogliamo dire la rinnuovata natura sua. Quando vi si pieghi, vi si piega ex instituto, ἐπιτηδὲς, per forza di volontà, non d’inclinazione, per forza estrinseca alla facoltà immaginativa e non intima sua. La forza di un tal animo ogni volta che si abbandona all’entusiasmo (il che non è piú cosí frequente) si rivolge all’affetto,