Poesie (Campanella, 1915)/Scelta di alcune poesie di Settimontano Squilla/84. Salmodia, che invita tutte le creature in comune e gli primi enti fisici a lodar Dio
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Salmodia che invita le creature in commune
e gli primi enti fisici a lodar Dio
Belle, buone e felici e senza ammenda,
onde laude si renda — al Creatore,
che tanto amore — ed arte in farle pose,
son tutte cose.
5Voi, tutte cose1, a celebrar invito
Colui, che n’ha largito — ciò che siamo,
poi che eravamo — nulla. E per memoria,
cantiamo in gloria.
Cantiamo in gloria Dio, Prima Potenza,
10Dio, Prima Sapienza, — Amor Primero,
Ben vivo e vero, — senza fin giocondo.
Cominci il mondo 2,
cominci il mondo, — statua altèra e degna
di Lui che sempre regna, — e gran trofeo
15di ciò che feo — armario sacrosanto,
un nuovo canto.
Di’ un nuovo canto tu 3, che l’universo
penetri, ad ogni verso — penetrato,
spazio, al creato — esser base immota,
20che giace o mota.
Se giace o mota 4, la corporea mole,
unita o sparta, cole — l’alta idea,
per cui si bea — di forme ognor novelle,
soavi e belle.
25Soavi e belle pompe del gran Dio 5,
lodate il vostro e mio — Signor, di cui
uscendo nui, — fu il tempo, ch’è il successo
degli enti, espresso 6.
Fu agli enti impresso anche ’l vigor nativo
30che dal nascer descrivo — poi «natura» 7,
interna cura — ed arte, che dá loro
quel Dio ch’adoro.
Quel Dio, ch’adoro, a voi laudar conviensi,
calor e freddo 8, immensi — di possanza,
35per cui sostanza, — guerreggiando, fue
partita in due.
Partite in due dunque i vostri accenti,
magnifici elementi, — cielo e terra 9,
dalla cui guerra — poi nasce ogni misto,
40che Dio ha provvisto.
Dio ha pur provvisto che l’un porti ’l giorno,
l’altro la notte 10, intorno — raggirando,
manifestando — il Creator sovrano
di mano in mano.
45Di mano in mano, voi, tenebre e luce 11,
cantate il sommo Duce, — e voi, quiete
e moto, avete — parte in tanto carme
per piú svegliarme 12.
Per piú svegliarme, raro e denso 13, estreme
50tempre, mentre uno teme — e l’altro spera,
prendete sfera — di sorti diverse,
e cause avverse.
Fra cause avverse e simili, adornate,
fato, necessitate — ed armonia 14,
55che Dio v’invia — in ogni parte e tutto
ciò che ha costrutto.
Ciò che ha costrutto in Dio si sta e si muove,
e con secrete pruove — ancora sente
la Prima Mente — e, come sa, l’adora;
60ed in Lui vive, benché par che mora,
grazie a Colui che sempre mi ristora 15.
1. Parla a tutti in commune.
2. Parla al mondo.
3. Al luogo in cui sta il mondo.
4. Alla materia, divisa in cielo mobile e terra immobile.
5. All’idee e forme degli enti.
6. Del tempo e sua quidditá.
7. Della natura e sua quidditá.
8. A’ duo principi attivi, che fecero i due elementi della sostanza materiale.
9. A’ due elementi, da’ quali nascono gli elementati.
10. Che ’l sole o cielo, padre elemento, fa il giorno; e la terra, elemento femmina, la notte.
11. Alle tenebre e luce, vòlte della terra e del cielo.
12. Alla quiete e moto, operazioni de’ predetti elementi.
13. Al raro e denso, disposizioni degli elementi, gli quali tutt’e due rotondi: il cielo per moversi, e la terra per fuggir dal cielo, ed anche per unire il valore. Vedi la Filosofia.
14. Alle tre influenze, fato, necessitá ed armonia, che modellano ogni tutto e parte degli enti per l’Idea.
15. Conchiude ch’ogni ente sta in Dio e conosce Dio nel suo modo, chi naturale, chi razionale, chi piú, chi meno ecc.; e cosií l’adorano, e non muoiono mai, ma solo si trasmutano, vivendo sempre in lui.