Poesie (Ragazzoni)/Parte prima/L'isola del silenzio

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Parte prima - L'isola del silenzio

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C’era una volta un’isola
arcana, fra le rosse
acque d’un triste oceano
4sperduta. Non so più
sotto a che latitudine
od in che mar si fosse,
ma credo dovesse essere
8al sud... certo laggiù...

perché vi si attorceano,
come serpenti, i nodi
delle lïane. E l’agili
12palme salienti al ciel,
tessendo ombre lunghissime
pei clivi e sugli approdi,
spargean attorno un balsamo
16di resina e di miel.

Tra i cacti e le magnolie
dormiano gli oleandri,
l’agavi protendevano
20le braccia agli aloè.
Ma, fra le nozze splendide
dei rami, in quei meandri,
giammai non si vedevano
24orme d’umano piè.

Miriadi di mammole,
come occhi di fanciulle,
spiavano tra gli alberi
28indarno un passegger.
Perché quell’era l’Isola
del Silenzio e mai sulle
mute sue rive l’áncora
32calarono i nocchier.

L’aura appassita, al vespero
cadendo sulle cose
(Oh, che purpureo incendio
36di rose era laggiù!)
non risvegliava un murmure;
nell’afa, accidïose,
illanguidivan l’anime
40degli echi, e le virtù

dei suoni. Il suolo torrido,
(su cui parea premesse
l’incubo inesorabile
44d’una maledizion)
non racchiudea che l’alito
dei fiori, e le promesse
dei fiori, e non un cantico
48non una voce, non

un trillo... un grido, un fremito
di vita. Nel metallo
del mar, cadea l’immobile
52vampa di strani fior.
E i fiori erano rigidi
petali di corallo,
e il sol parea, tra gli alberi,
56come una lama d’or.

Così dormono i fulgidi
sogni nel mio pensiero:
Isola del Silenzio,
60niuno vi penetrò.
E i balsami vi muoiono
come in quel cimitero
di fior, lungi dagli uomini,
64che il mar dimenticò.