Poeti minori del Settecento/Indice dei capoversi (volume II)

Da Wikisource.
Indice dei capoversi

../Nota (volume II) ../Indice (volume II) IncludiIntestazione 14 giugno 2020 25% Da definire

Nota (volume II) Indice (volume II)

[p. 349 modifica]

INDICE DEI CAPOVERSI

Angelo Mazza.

Apre il ballo e s’atteggia: ecco riceve pag. loi

Degli affetti armonia seco divida» 98

Dentr’uno, quasi mar che non ha sponda,» 100

Di pensiero in pensier la mente suole» 106

Donne che in su le vostre orme tornate» 108

Dopo le tante vigilate e sparte» 104

Dunque io, cantor di vergini» 72

E chiuso è l’orto e suggellato è il fonte» 109

Eccomi a Plato, ampia sorgente ond’io» 17

È di Venere il tempio o de le fate» 102

E dorme il sonno a quel de’ numi eguale» ivi

Fuoco mettea da l’ale e dal sembiante» no

Giá il «si» focoso e timido» 64

I bei messaggi, cui l’immagin suole .... ....» 106

Innamorata del miglior desio» 107

Io questo a te consacro inno festoso» 7

Ne la mente mi siede e al cor mi suona» no

Non è di mente achea» 39

Non tacque ancor la sacra aura giudea» 97

O casto e sacro talamo» 69

O del piú limpid’etere» 46

O graziosa e placida» 31 [p. 350 modifica]

Oh, nei bei giorni della eulta Atene pag. 98

Onor di Pisa, Ferenico, e vanto» m

Or che le mura cittadine avvampano» 83

O sonoro ondeggiar d’aere, che vuoi?» 100

Pieno d’attiche idee, d’italo ingegno» 99

Poiché natura di sue tempre impressa» 103

Pria che t’accosti alle romite soglie» 105

Quale a civil concordia» 76

Quale ignoto mi porta impeto e dove?» 99

Quando, giá spenta a me l’aura diurna,» 107

Quando il giovin Pelleo portò su Tebe» iii

Quand’io ricorro col pensier le andate» loi

Quasi limpido umor che si digrada» 108

Quella che in aspro tuon contra il pelleo» 104

Scendete, olimpiche muse, e cantate» 59

Se buon lavor di cetera» 36

Se degli dèi ne l’are» 42

Sei tu, t’appressi, sessagesim’anno» 113

Somiglianza d’affetti e lunga prova» 112

Son io forse poeta? oppur m’inganno» 3

Sorrisi all’altro or è due lustri e fronte» 113

Te colser le infallibili saette» 105

Tempo verrá che ’l gaudio d’oggi e ’l canto» 112

Tu ancor nome non eri, ed ella in giro» 103

Tu che scolori, al tuo apparir, le stelle» 109

Tutto l’orbe è armonia, l’olimpo è cetra» 97

Carlo Castone Rezzonico della Torre.

Ami doman chi libero» 157

Chi è colui che la rugosa fronte» 180

E qual nuovo mi s’apre arduo sentiero» 130

Musa, le spiagge artoe» 169

O candido censor di quante vergo -> 117

O d’animosi numeri» 173

O del massimo Lario antica donna» 144

S’è ver che gli usi e le solerti cure» 161

Sotto la falce caddero» 164 [p. 351 modifica]

Clemente Bondi

Corri, ma presto riedi al caro viso pag. 220

Deh ! volga il cielo a lieto augurio il nero» 240

Dono amico del ciel, mia cetra d’oro» 245

Egle, ah! di’, per pietá, che è quel ch’io sento» 218

Era la notte ornai giunta a quell’ora» ivi

Gozzi, mi sproni invano» 228

Mai disperar non debbono» 250

No il posseder, ma lo sperare alletta» 220

Non io del vago Ulisse il corso ondoso» 189

O d’Anglia nata su l’estreme rive» 219

O de’ verdi anni miei» 222

Oh, gran palagi d’allegrezze privi» 196

O tu, del giorno condottier celeste» 208

O tu, memoria, che i passati eventi» 221

Quel povero che langue» 250

Ricca di pregi, dal materno nido» 219

Sovra piccolo legno il Po fendea» 217

— Su via! — mi disse Alcon — dai molli versi * 231

Salomone Fiorentino

Destati dal profondo ove ti stai» 253

D’ogni dolor piú crudelmente acerba» 263

In mezzo a un’armonia che non s’accheta» 270

O, dell’estinta sposa anima viva» 260

Oh, insaziabil vorator degli anni» 267

Perché, non tócche, mormoran le corde» 256 [p. 352 modifica]

Francesco Cassoli

Benché al molto pregar sorda pur anco pag. 305

Benché non abbia Ersiglia» 297

Dea che in volar per l’etere» 277

Di Sirio al dardeggiar la terra stanca» 288

Felice l’uom che, a sé bastando e sciolto» 281

Nel mio campestre tetto» 302

Non l’aureo suol che altero» 285

O letticiuol, ristoro» 290

Sculti bronzi ed aurei titoli» 293

Tanto, cred’io, nel riedere» 299

Lorenzo Mascheroni

Nel terren siculo, non lungi dall’ultima punta» 328

Perché con voci di soavi carmi» 311