Quante volte per mia troppa speranza

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Lorenzo de' Medici

XV secolo Indice:Lorenzo de' Medici - Opere, vol.1, Laterza, 1913.djvu Letteratura Sestina I. [Privo di speranze in Amore, aspetta la morte.] Intestazione 25 settembre 2023 100% Da definire

Pien d'amari sospiri e di dolore Amor veggo che ancor non se' contento
Questo testo fa parte della raccolta Opere (Lorenzo de' Medici)/III. Rime


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sestina i

[Privo di speranze in Amore, aspetta la morte.]


1

     Quante volte per mia troppa speranza,
da poi ch’io fui sotto il giogo d’Amore,
bagnato ho il petto mio d’amari pianti!
E quante volte, pur sperando pace
da’ santi lumi ho desiato vita,
e per men mal di poi chiamato ho morte!

2

     Ed or ridotto son che, se giá morte
non viene, non ho al mondo altra speranza,
tanto è infelice e misera mia vita.
Dunque son queste le promesse, Amore?
dunque quest’è la desiata pace?
se chiamar si de’ pace i tristi pianti.

3

     Chi spera sotto Amor altro che pianti
o vita, la qual sia men ria che morte,
o gustar mai un’ora sol di pace,
quel vive invano e in fallace speranza;
perché non pria altri è servo d’Amore
che mille morti il giorno essere in vita.

4

     Fu un tempo tranquilla la mia vita;
ma non si può saper che cosa è pianti,
se pria altri non è servo d’Amore.
Né si conosce il viver senza morte,
o quanto è vana ogni umana speranza,
né fia contento omai chi desia pace.

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5

     Chi uman vivere disse, tolse pace
in tutto della nostra mortal vita,
e d’ogni mal cagion lasciò speranza.
Questa fa sofferire i tristi pianti,
ad altri comportar fa mille morte,
e, quel ch’è peggio, il fa servo d’Amore.

6

     Non nasce prima in gentil core Amore,
che s’aggiugne al desio lo sperar pace,
il qual pria non diparte che con morte:
non dico del morir che si fa in vita,
ma di quel, di che fanno i mortal pianti,
ch’è di vita miglior ferma speranza.

7

     Io, che speranza aver propizio Amore
non ho, ma stare in pianti e senza pace,
aspetterò per miglior vita morte.