Racconti fantastici (Nodier)/Il sogno d'oro/Capitolo V - Il re delle Sabbie

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Il sogno d'oro - Capitolo V - Il re delle Sabbie

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Charles Nodier - Racconti Fantastici (1890)
Traduzione di anonimo (1890)
Il sogno d'oro - Capitolo V - Il re delle Sabbie
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CAPITOLO V.

Il re delle Sabbie.


L’indomani al declinar del giorno, sopraggiunse dalla stessa parte un famoso bandito, di cui la storia non conserva il nome, e che era in tutte le contrade il terrore delle carovane alle quali egli imponeva enormi tributi; e perciò veniva chiamato il Re delle Sabbie, se le memorie di questa remotissima epoca sono fedeli. Mai egli non s’era inoltrato tanto nel deserto, perchè questa era una strada poco battuta dai viaggiatori; e l’aspetto della sorgente e dell’ombra dell’albero gli rallegrò il cuore di solito poco impressionabile alle bellezze naturali; sicchè decise di fermarsi un momento.

— Non fui ispirato male, mormorò egli fra i denti, [p. 52 modifica]scorgendo il tesoro. Il ramarro vigila qui secondo l’uso immemorabile delle lucertole e dei draghi, questo ammasso d’oro del quale non sa che farne, e questi tre insigni parassiti sono venuti insieme per dividerselo. Se mi carico di tutto questo bottino, mentre essi dormono non mancherò di svegliare il ramarro, e poichè esso ha sempre gli occhi aperti, sveglierà questi miserabili, e avrei da fare colla lucertola, col boscaiolo, col fachiro e coll’uomo di legge, gente vicina alla preda e capaci di difenderla. La prudenza m’insegna che val meglio fingere di dormire vicino ad essi fino a quando sarà notte fatta, giacchè pare che essi si sian proposti di dormire sino a domattina; e allora approfitterò dell’oscurità per ucciderli ad uno ad uno con un buon colpo di kangiar. Questo luogo è cosi solitario che non temo di essere impedito domani nel trasporto di queste ricchezze; anzi mi riserbo anche di non partire senza avere fatto colazione con questo ramarro, la cui carne è molto delicata, da quel che ho inteso dire da mio padre. E s’addormentò alla sua volta, sognando assassinii, bottino e ramarri cotti sulla bragia.

Questa è la storia del Re delle Sabbie che era un ladro e che chiamiamo così per distinguerlo dagli altri.