Rime (Andreini)/Sonetto XIV

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Sonetto XIV

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SONETTO XIIII.


I
Lio caduta alzò col nobil canto

Quel grande, che spiegò d’Argo i furori,
     E del frigio Pastor gli antichi errori
     Cagione à l’Asia di perpetuo pianto.
Tu de la figlia del superbo Xanto,
     E di lui narri i pastorali amori,
     Ed à Pari, ad Enon dan questi ardori
     Eterna vita, e glorioso vanto.
Chi fia, che agguagli vostr’altera sorte
     Amanti? s’opra questo spirto illustre,
     Che offender non vi può Tempo, nè Morte.
Del gran FERRANDO la canora tromba
     Vi trahe col suon meraviglioso industre
     Da l’incendio, dal ferro, e da la Tomba.