Rime (Bembo)/Varchi, le vostre pure carte e belle

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Varchi, le vostre pure carte e belle

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Varchi, le vostre pure carte e belle
Se col liquor che versa, non pur stilla Donna, cui nulla è par bella né saggia
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CXXXI.

Varchi, le vostre pure carte e belle,
che vergate talor per onorarmi,
piú che metalli di Mirone e marmi
di Fidia mi son care e stil d’Apelle.4

Ché se già non potranno e queste e quelle
mie prose, cura di molt’anni, o carmi,
nel tempo, che verrà, lontano farmi,
eterna fama spero aver con elle.8

Ma dove drizzan ora i caldi rai
de l’ardente dottrina e studio loro
i duo miglior, Vettorio e Ruscellai?11

Questi, e ‘l vostro Ugolin, cui debbo assai,
mi salutate: o fortunato coro,
Fiorenza e tu, che nel bel cerchio l’hai.14