Rime varie (Alfieri, 1903)/CVIII. L'arte ch'io scelsi è un bel mestier per dio

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CVIII (1783). L'arte, ch'io scelsi, è un bel mestier, per dio

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CVIII (1783). L'arte, ch'io scelsi, è un bel mestier, per dio
CVII. Il cor mel dice e una inspiegabil nera CIX. Due fere donne anzi due furie atroci

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CVIII (1783).

L’arte, ch’io scelsi, è un bel mestier, per dio.
Logorarmi il cervel mattina e sera,
Per far di carta bianca carta nera;
Profonder tutto in linde stampe il mio;

Su le prove smarrire gli occhi e il brio;
Assaporar la turba menzognera,
Cartajuola, Protesca, e Torcoliera;
Poi, perch’altri mi compri, accattar io;

Appiccicarmi i masnadier libraj,
Che a credenza ricevono, e fan grazia
Nè metallo per foglio rendon mai;

Il revisor soffrir, che l’uomo strazia;
E viver sempre, in somma, in mezzo a’ guai,
Per trovar appo i leggitor disgrazia. —

Stanca in tal guisa, e sazia
Tace anzi tempo ogni laudevol brama,
In chi scrivendo merca itala fama.