Rime varie (Alfieri, 1903)/CXCI. Dubbio per me più crudo assai che morte

Da Wikisource.
CXCI (1787). Dubbio, per me più crudo assai che morte

../CXC. Bella arte-fatta selva, in cui sen vanno ../CXCII. Ciò che agl'Itali spesso a torto ascritto IncludiIntestazione 11 giugno 2022 100% Da definire

CXCI (1787). Dubbio, per me più crudo assai che morte
CXC. Bella arte-fatta selva, in cui sen vanno CXCII. Ciò che agl'Itali spesso a torto ascritto

[p. 123 modifica]

CXCI (1787).

Dubbio, per me più crudo assai che morte,
Giorno e notte mi rode, auge e consuma;
S’io debba, o no, tragger la lunga bruma
Qui presso a lei, ch’è sul mio cor sì forte.

So qual mi aspetta altrove orrida sorte;
So quanto in van di viver io presuma
Dove il suo raggio l’aure non alluma,
Dove non è chi il mio dolor contorte:

Ma pur, qual scelta, oltre il morir, mi è data?
Queste abitar di Senna inique rive,
Vera tomba d’ogni alma innamorata.

Scelta orribile, ad uom che d’amor vive;
La cui bollente fantasia turbata
Del gel del mondo fetido il proscrive.