Rime varie (Alfieri, 1903)/XXIX. O di terreno fabro opra divina

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XXIX (1778). O di terreno fabro opra divina

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XXIX (1778). O di terreno fabro opra divina
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XXIX (1778).

O di terreno fabro opra divina,
Pario spirante marmo, immagin viva,
Che di favella, ma non d’alma, priva,
Finor sedevi di beltà reina:

Cedi il regno, che il cielo omai destina
A mortal donna, a cui null’altra arriva;
Cui forse invidia la tua stessa Diva
Nata fuor dell’azzurra onda marina.

Arte, audace assai troppo, ogni sua cura
Posta in formar di te cosa perfetta,
Già parea di sua palma irne sicura;

Ma, lunga etade a soggiacer costretta,
Dal suo letargo è sorta al fin Natura,
E fa questa mirabile vendetta.