Rime varie (Alfieri, 1912)/LXXXVIII. Avvicinandosi alla sua donna, si sente rinascere il coraggio
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Vittorio Alfieri - Rime varie (1776-1799)
LXXXVIII. Avvicinandosi alla sua donna, si sente rinascere il coraggio
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LXXXVIII [cxxi].1
Avvicinandosi alla sua donna,
si sente rinascere il coraggio.
Era di maggio il quarto giorno, e l’ora2
Pria della sesta, il dí che fuor mi trasse
Di dolce vita; e il rimembrarlo ancora3
4 Mi duol, come ora il cuor mi si schiantasse.
Dal punto in poi, per me non sorse aurora,
Che noja, e pianto, e guai non mi arrecasse;
E sí4 pur vissi, che la speme ognora
8 Con sue lusinghe il viver mi protrasse:
Ma un morir lento era la vita mia;
Il mio poco intelletto, e il gran desire
11 D’acquistare alta fama in me languia.
L’ingegno e il cor mi sento or rïaprire,
Nell’appressarmi all’alta leggiadria,
14 Che darà breve tregua al mio martíre.
Note
- ↑ Nel ms.: «14 agosto, cominciato durante il viaggio, finito in Costanza».
- ↑ 1. Il Petrarca, nel Trionfo della Morte I, 133.
L’ora prim’era e il di sesto d’aprile... - ↑ 2-3. Il giorno, vuol dire l’A. che mi dovetti separare dalla mia donna, e fu appunto il 4 di maggio del 1783.
- ↑ 7 E sí, e pur in questa dolorosa maniera.