Risultati delle osservazioni della nuova stella/I

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Dedica II
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§. I.


Già da nove anni travagliando io a verificare le posizioni delle Stelle, che si trovano raccolte ne’ varj Cataloghi degli Astronomi, la sera del 1 Gennajo dell’anno corrente, tra molte altre, cercai la 87ª del Catalogo delle Stelle Zodiacali dell’Ab. la Caille. Vidi per tanto, che era essa preceduta da un’altra, che secondo il mio costume volli osservare ancora, tanto maggiormente, che non impediva l’osservazione principale. La sua luce era un poco debole, e del colore di Giove, ma simile a molte altre, che generalmente vengono collocate nell’ottava classe rispetto alla loro grandezza. Non mi nacque quindi alcun dubbio sulla di lei natura. La sera dei due replicai le mie osservazioni, ed avendo ritrovato, che non corrispondeva nè il tempo, nè la distanza dal Zenit, dubitai sulle prime di qualche errore nell’osservazione precedente: concepii in seguito non leggiero sospetto, che forse esser [p. 4 modifica]potesse un nuovo Astro. La sera de’ tre il mio sospetto divenne certezza, essendomi assicurato, che essa non era Stella fissa. Nientedimeno avanti di parlarne aspettai la sera dei 4, in cui ebbi la soddisfazione di vedere, che si era mossa colla stessa legge, che tenuto aveva ne’ giorni precedenti. Dai 4 ai 10 il Cielo fu coperto: la sera de’ 10 mi si presentò nel Telescopio accompagnata da altre quattro della medesima grandezza a un di presso. Nell’incertezza quale si fosse la nuova, le osservai tutte, come meglio mi fu possibile, e paragonate queste osservazioni colle altre, che feci la sera degli 11, facilmente, al suo movimento, distinsi la mia dalle altre. Intanto però desiderava io grandemente di vederla fuori del meridiano, onde esaminarla, e contemplarla con agio; ma per quanto mi affaticassi e meco si affaticassero il mio Assistente D. Niccola Cacciatore, e D. Niccola Carioti, Beneficiale di questa Real Cappella, entrambi forniti di acuta vista, ed assai esercitati nella cognizione del Cielo, nè col Telescopio di notte, nè con un [p. 5 modifica]altro acromatico di 4 pollici di apertura fu possibile distinguerla dalle altre molte, in mezzo alle quali essa si aggirava. Fui quindi costretto contentarmi di vederla al meridiano pel breve tempo di due minuti circa, quanti cioè ne impiegava a trascorrere il campo del Telescopio; non permettendo le altre osservazioni, che contemporaneamente faceva di rimovere lo stromento dalla sua posizione. A render intanto più sicure le osservazioni, mentre da me si osservava al cerchio, si osservava insieme dal Benef. D. Niccola Carioti allo stromento de’ passaggi. Per tal maniera, essendo stato il Cielo quasi sempre ingombro di nebbia, e spesso coperto di nuvole, si continuarono interrottamente le osservazioni sino agli 11 di Febbrajo, dopo del qual tempo, essendosi la Stella molto avvicinata al Sole, non fu più possibile di vederla nel suo passaggio al meridiano. Avea in animo di cercarla fuori del medesimo, per mezzo degli azzimuti, ma caduto essendo ammalato li 13 Febbrajo, non mi fu permesso di fare ulteriori osservazioni. Quelle però, che [p. 6 modifica]fatte si sono, sebbene non siano alla necessaria distanza onde accertarci del vero cammino, che questa Stella tiene in Cielo, bastano però, per quanto io giudico, a farci con sicurezza riconoscere la natura del medesimo, come da’ risultati, che ne ho dedotti, si può raccogliere.

L’ingrandimento del Telescopio del cerchio è di 50 volte, e di 80 quello dello stromento de’ passaggi, al quale la nuova Stella fu giudicata dal Carioti di 7ª in 8ª grandezza.