Rivista di Cavalleria - Volume IX/III/La Scuola di Cavalleria

Da Wikisource.
La Scuola di Cavalleria

../Un po' d'ogni cosa ../La Sicilia ippica IncludiIntestazione 21 gennaio 2024 50% Da definire

III - Un po' d'ogni cosa III - La Sicilia ippica

[p. 281 modifica]

La Scuola di Cavalleria




(Continuazione e fine, vedi fascicolo II).


Tor di Quinto.


La scuola di Tor di Quinto, complemento a quella di Pinerolo, è una scuola di equitazione di campagna in tutta l’estensione della parola.

La campagna romana ondulata, accidentata, colle sue imponenti macerie, colle sue staccionate fisse di divisione è adattatissima per esercitare l’ufficiale a l’ostacolo, e ad un’equitazione ardita in terreno vario; i risultati ottenuti dal corso complementare dimostrano ch’esso ha risposto pienamente allo scopo per il quale fu istituito.



M. il Re Vittorio Emanuele III a Tor di Quinto.


A Tor di Quinto predomina nell’istruzione una corrente essenzialmente moderna, mediante la quale soltanto si ottennero e si ottengono dai cavalli e dai cavalieri frutti un tempo insperati. [p. 282 modifica]Il concetto predominante di questa scuola moderna è quello manifestato già in questo periodico dai migliori campioni dell'equitazione militare e cioè che per ottenere dal cavallo un salto elevato o disteso sicuro ed un galoppo da caccia radente e prolungato ad un limite che i nostri padri avrebbero creduto pazzo, compromettendo il meno possibile le estremità del cavallo, conviene lasciar all’animale la maggior libertà di movimento, cercare di alleggerire il peso sulle reni anzichè gravitarvi maggiormente, come si faceva un tempo, non cercare dal cavallo delle posizioni di testa artificiali ma assecondarlo invece in tutti i suoi movimenti in modo da non urtarlo particolarmente in bocca e da lasciargli la massima libertà d’azione.


Campagna romana ― Un salto di staccionata.


Questo non deve far credere che il compito del cavaliere sia completamente passivo, perchè egli per riuscire nell’intento di non disturbare il cavallo e di assecondarlo ha d’uopo di avere, oltrechè una saldezza in sella da togliergli ogni preoccupazione, il tatto, dirò così, del cavallo ad un grado estremo e deve studiarne le mosse ad ogni istante e offrirgli quel l’appoggio opportuno di mano che serva al cavallo di sostegno e di spinta, senza procurargli noia e dolore.

Errano quindi i conservatori, i difensori dell’antica scuola col credere che le nuove teorie consistano nel mettere il cavaliere con una gamba a destra e l’altra a sinistra del cavallo, lasciando a questo il compito d’andare per conto suo, errano nel non credere che l’equitazione moderna di campagna sia assai inferiore dal lato dell’abilità artistica all’equitazione dei tempi andati; è altrettanto difficile lasciar fare [p. 283 modifica]al cavallo quello che da esso noi pretendiamo, che fargli fare quello che si pretendeva in passato.

Indiscutibilmente sia nell’un caso che nell’altro occorre nel cavaliere abilità, ma la seconda abilità è di utilità pratica maggiore e dà migliori risultati dal lato militare.

Ma la razionalità dell’istruzione della Scuola di Cavalleria sta appunto nel far seguire il corso di Tor di Quinto a quello di Pinerolo in modo da fissare le idee al giovane ufficiale evitando ch’egli debba cadere nelle esagerazioni, e sappia anche a tempo opportuno impiegare quanto gli hanno insegnato in una Scuola e nell’altra, o per meglio dire, ch’egli mantenga degli antichi precetti quanto è necessario per guidare il cavallo nelle evoluzioni, nelle quali fin che predominano i sistemi regolamentari vigenti è d’uopo d’avere il cavallo più raccorciato e più pronto alla mano.



Campagna romana ― Una discesa.


Annesso alla Scuola di Tor di Quinto vi è un campo di corse, ove gli ufficiali vengono esercitati a compiere degli steeple-chase e dove hanno mezzo di esercitare sé stessi ed 1 cavalli agli ostacoli prima di affrontarli nell’aperta campagna.

Hanno ormai acquistato fama indiscutibile le ripide discese fatte dai cavalieri del Corso, discese, che furono sempre la meraviglia maggiore di questa ardita Scuola.

L’edificio dell’istituto complementare sorge sopra un poggio e si vede in distanza da Roma e anche dalla ferrovia per chi vada alla Capitale proveniente dall’alta Italia, caratteristico per la forma e per la tinta rossiccia. [p. 284 modifica]Gli ufficiali portano con sè il solo cavallo di proprietà, ricoverato nelle scuderie di Tor di Quinto, ed a loro vengono assegnati dalla Scuola due cavalli scelti fra i migliori per mezzi e per resistenza.

Gli ufficiali allievi prendono parte in corpo alle caccie a cavallo; ottima disposizione che oltre ad essere proficua di eccellenti risultati per l’equitazione, rende l’istruzione più divertente e fa acquistare in pari tempo al giovane sottotenente la passione per questo utilissimo esercizio sportivo.


Il corso di perfezionamento per i sottufficiali.


Ogni anno i reggimenti di cavalleria e qualche reggimento di artiglieria, nonchè i carabinieri scelgono un sottufficiale, il quale per fisico e per passione nell’arte del cavalcare dia affidamento di buona riusciia ad un corso di perfezionamento nell’equitazione.

A tai uopo detti sottufficiali (sergenti e furieri) sono inviati, per un periodo che va dall'ottobre al l’agosto dell’anno seguente, alla scuola di cavalleria, ove compiono un corso completo di equitazione a somiglianza di quello dei sottotenenti di nuova nomina, alternando la pratica colla teoria e lo studio dei regolamenti militari. Anch’essi montano 4 o 5 cavalli al giorno ognuno dei quali ha un compito diverso nell’istruzione: sono pure esercitati nella scherma e nella ginnastica e vengono loro impartiti elementi d’ippologia. Preposti all’istruzione dei sottufficiali sono due tenenti istruttori, sotto la guida di un capitano direttore del corso.


Allievi ufficiali veterinari di complemento.


La durata di questo corso è di circa 7 mesi e ad esso prendono parte tutti i giovani laureati in zooiatria che soddisfano alle condizioni delle circolari ministeriali; il direttore del corso è il capitano veterinario, il quale è pure incaricato delle istruzioni di veterinaria.

Le istruzioni militari sono impartite dal tenente aiutante maggiore in 2a.

Fu stabilito da un anno a questa parte una nuova e particolare uniforme per i veterinari a differenza dagli anni addietro in cui vestivano, come più innanzi si è detto, l’uniforme della scuola col distintivo di allievo ufficiale.

La nuova tenuta consiste in un chepi di panno azzurro, giubba di panno nero a doppio petto, come quella degli allievi della Scuola militare, guernita da filettatura azzurra, pantaloni di panno da ufficiale con doppia banda azzurra, stivali e sciabola d’ordinanza di cavalleria. [p. 285 modifica]Nella tenuta di fatica la giubba è sprovvista di filettatura ed i pantaloni sono senza banda, il berretto della forma da soldato filettato in azzurro.

Per gli allievi veterinari è organizzata una mensa nella Scuola stessa come per i sottufficiali del corso di perfezionamento; questi godono pure di una bella sala di convegno, munita di libri, giornali e riviste.


Scuola di mascalcia.


Alla Scuola di mascalcia sono inviati quegli allievi maniscalchi che aspirano al grado di caporale maniscalco, o che ne fanno domanda allo scopo di perfezionarsi nell’arte e di acquistare utili cognizioni ippologiche.

Ne deriva che questa Scuola oltre ad un vantaggio diretto militare apporta pure un vantaggio nazionale contribuendo a migliorare l’arte del maniscalco.

Il direttore è il capitano veterinario, coadiuvato dai due subalterni: delegati alle istruzioni della fucinazione e della ferratura sono i caporali maniscalchi della scuola stessa; il più anziano di essi è il capomaniscalco ed ha la direzione della fucina.

Alla fine del corso, della durata di un anno, vengono rimandati ai reggimenti, ove gli allievi giudicati neiresame finale idonei al grado di caporale maniscalco prestano servizio in attesa dell’impiego.


Corso d’istruzione per zappatori dell’arma di cavalleria.


Lo scopo di questo corso, come dice il regolamento della Scuola, è quello di dare un uguale indirizzo a tale istruzione in tutti i corpi dell’arma.

Il corso dura tre mesi ed ogni reggimento vi manda tre zappatori (caporali e soldati). Essi dipendono dal capitano professore di topografia e telegrafia, direttore del corso, coadiuvato nell’istruzione dai subalterni addetti, dal furiere maggiore zappatore e dai sottufficiali comandati a frequentare il corso.


I cavalli.


La Scuola di cavalleria ha due distaccamenti, e cioè uno squadrone a Torino, il quale a sua volta distacca un plotone a Modena. Questi due reparti servono rispettivamente per provvedere i cavalli alla Scuola di [p. 286 modifica]guerra, all’Accademia militare, alla Scuola d’applicazione d’artiglieria e genio ed alla Scuola militare.

La Scuola ha una forza totale di cavalli che varia dai 700 agli 800, per la massima parte irlandesi ed italiani con un discreto numero di cavalli inglesi ed anglo-normanni.

La razione dei cavalli della Scuola è superiore a quella dei reggimenti, è cioè in ragione di 5 chilogrammi di fieno e 5 chilogrammi di avena. I cavalli perciò sono tutti in perfette condizioni di nutrizione, dato anche il lavoro alternato che debbono fare. In complesso la Scuola è assai ben provvista di materiale cavalli ed ha poco o nulla da invidiare da questo lato alle Scuole degli altri Stati d’Europa.


Galoppatoio e Campo di ostacoli.


È una delle migliori innovazioni portate nella Scuola di Cavalleria da pochi anni, ed anche per questo l’Istituto non ha nulla da invidiare alle altre nazioni.


Galoppatoio di Baudenasca.


Il galoppatoio si trova in vicinanza del paese di Baudenasca, nei boschi del Chisone, alla distanza di circa 5 chilometri dalla città di Pinerolo.

La distanza è forse l’unico inconveniente di questo splendido campo di ostacoli.

È provvista di una pista limitata dalla fitta alberatura del bosco, ed in certi punti da stecconato, larga da un minimo di 24 metri ad un [p. 287 modifica]massimo di 30, che corre tortuosamente per uno sviluppo di circa 3000 metri


Galoppatoio di Baudenasca ― La pista

.

La pista è intersecata da una diagonale e da una trasversale; la prima lunga 767 m. e la seconda 676 m., provviste di ogni specie di ostacoli in elevazione ed in lunghezza.


Galoppatoio di Baudenasca ― La diagonale ― Salto di macerie in sezione.


Il galoppatoio è pure fornito di scuderie, ove si tengono normalmente i cavalli di puro sangue e ove risiede in permanenza un piccolo distaccamento comandato da un furiere, il quale a mezzo del telefono può [p. 288 modifica]corrispondere col comando in Pinerolo. Il fondo della pista è ottimo ed i cavalli possono galoppare senza risentire troppe conseguenze alle loro estremità.


Galoppatoio di Baudenasca ― Una capanna-scuderia.


Come più innanzi ho accennato è annesso alla scuola, presso alla stazione ferroviaria, un campo di ostacoli che data da molti anni.



Galoppatoio di Baudenasca ― Capanne-Scuderie.


Da qualche tempo il vecchio campo ostacoli era stato pressochè trascurato, ma quesl’anno, mediante l’acquisto di terreni limitrofi fu ingrandito di due volte circa, e non appena la pista sarà opportunamente preparata sarà un altro comodissimo campo per le istruzioni, e [p. 289 modifica]supplirà all’inconveniente della distanza del galoppatoio priocipale. Chiudo questi cenni sulla scuola di cavalleria, (ai quali faranno seguito alcune personali osservazioni e proposte che esporrò in un altro articolo a parte) con un saluto alla città che ospita da tanti anni un istituto così simpatico


Galoppatoio di Baudenasca ― Capanne-scuderie.


Pinerolo è infinitamente affezionata alla Scuola di Cavalleria, che è per lei una fonte di vita, e fa quanto può per impedire che le sia tolta, minaccia spesse volte ripetuta nell'aula parlamentare.

Se nessuno può disconoscere i molti inconvenienti che derivano dall'aver la Scuola così prossima al confine e così distaccata dal centro del paese, è però giuocoforza ammettere che Pinerolo molto bene si presta per la istruzione da impartirsi ai nostri giovani ufficiali.

Oltre ai boschi del Chisone, al Rio Torto e ad altri siti ove si possono compiere bellissimi percorsi, Pinerolo ha fiumi, torrenti, collina e montagna, dimodochè in questi terreni si può svolgere un completo programma d’equitazione di campagna.

Molto si è fatto per portare la Scuola all’altezza richiesta dalle moderne esigenze, ma molto rimane ancora da fare. Necessiterebbe un maneggio in più, necessiterebbero scuderie, migliorie alle scuole, ecc. ma a tatto lentamente si provvederà; pertanto, presto sorgerà un nuovo fabbricato ad uso scuderia che completerà la Scuola e contribuirà ad abbellire il paese che è orgoglioso di essere la culla dei brillanti ufficiali della nostra cavalleria.

Tenente Ramognini