Se amate, almo mio Sol, ch'io canti, o scriva
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Questo testo fa parte della raccolta Sonetti d'alcuni arcadi più celebri/Angelo Di Costanzo
VII
Se amate, almo mio Sol, ch’io canti, o scriva
L’alte bellezze, onde il Ciel volle ornarvi,
Oprate sì, ch’io possa almen mirarvi,
Per potervi ritrar poi vera e viva.
5La vostra luce inaccessibil viva
Nel troppo lume suo viene a celarvi:
Sì che, s’io tento gli occhi al volto alzarvi,
Sento offuscar la mia virtù visiva.
Fate qual fece il Portator del giorno,
10Che per lasciar il suo figlio appressarsi,
Depose i raggi di che ha il capo adorno.
Ch’altro così per me non può narrarsi,
Se non ch’io vidi ad un bel viso intorno
Lampi onde restai cieco, e foco onde arsi.