Simultanina/Tredicesima sintesi

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Tredicesima sintesi

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Tredicesima sintesi

Camera da pranzo della Villa Simultanina. Alla destra dello spettatore una finestra piena di palme e sole d’oro massiccio male sbozzato. Alla sinistra una finestra piena di tetti nevosi rigati di pioggia. A destra, vicino alla finestra calda la tavola apparecchiata. A sinistra, vicino alla finestra gelata una lanternina sospesa ad una funicella sotto una scritta: «Angolo dei pezzenti». Nella parte di sinistra una porta che introduce nella camera da letto di Simultanina. Nella parete di destra una porta s’apre sull’anticamera. Nel centro della camera da pranzo due divani a spalliera diritta, voltati l’uno verso l’altro, alla distanza d’un metro, come quelli d’un compartimento ferroviario. Il chiaroscuro dell’alba lascia intravedere il Buongustaio, Sportivo, Dongiovanni pubblicista snob, Professore-poeta, Arruffatore, Bibliofilo nelle pose forzate dei viaggiatori che dormono in treno.

Il professore-poeta

Dove siamo? [p. 428 modifica]

Una voce

dall’interno:

Treno omnibus. Terzo binario per Simultanina!

LO SPORTIVO

al Professore-poeta:

Io scongestiono i miei piedi cotti dai chilometri cosí. (Rovesciato all’indietro sul divano agita in alto le gambe) Ho valicato sei catene di montagne. Siamo certamente vicini a Simultanina?

L’arruffatore

Ciò dipende dalle intenzioni misteriose di questo treno. Poco fa suggerivo al capostazione di attaccare la locomotiva del direttissimo ai vagoni dell’omnibus.

Lo sportivo

A che scopo?

L’arruffatore

Per riposarla. Ma questi vagoni sono frolli e un po’ sbottonati. Si squarceranno e saremo seminati nei campi... (Al Bibliofilo che si agita) Vuole un cordiale?

Il bibliofilo

La polvere dei libri in rissa colla polvere delle strade maestre mi ha rovesciato lo stomaco. Ho traversato l’Europa in portantina. Nel Quattrocento ero a Napoli. Nel Cinquecento ero a Madrid. Ora, non so.

L’arruffatore

Ora, lei è nell’omnibus che va a Simultanina. Dal Quattrocento ad oggi lei ha portato sempre lo stesso abito? [p. 429 modifica]

Il bibliofilo

Si!... Bello! Non l’ho sciupato. Piacerà a Simultanina. Ho qualche pelo grigio. Me lo strapperò.

I cinque si addormentano. Il Bibliofilo si pettina poi si corica.

Il buongustaio

in sogno:

O torta ideale! (Si sveglia) Le mie indigestioni mi fanno sognare pranzi e relative indigestioni che sognano altri pranzi e relative indigestioni. Dovunque persiste la saporita immagine di Simultanina... (Un silenzio) Simultanina mi disse: sto in Oriente, un oriente di palme verdi infuse nell’oro caldo ma inzuccherate di neve. (Si corica e si addormenta)

Lo SPORTIVO

La chiamano la classe. Siamo in realtà delle povere acciughe.

Il buongustaio

svegliandosi:

Bene, bene: chi me ne offre.

Il professore-poeta

Quanti piedi! Contiamoli. 1, 2, 3 4, 5... (All’Arruffatore) Queste gambe sono però fuori misura. Se le faccia tagliare, oppure le venda a un nano.

Il buongustaio

Ouff! Io esco a respirare.

Tenta di aprire un invisibile finestrino e vi si affaccia.

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L’arruffatore

Ora potremo sdraiarci.

Il buongustaio

rientrando:

Questo posto è stato occupato da me.

L’arruffatore

Non però segnato.

Il buongustaio

Si, l’ho segnato con un semplice francobolo.

L’arruffatore

Ci si offre cosí un’originalissima questione giuridica: decidere se il posto segnato da un francobollo appartiene al mittente o al destinatario.

Lo SPORTIVO

Idea cretina. Il posto appartiene a chi ha muscoli.

L’arruffatore

Appartiene invece a chi sa appiccicare francobolli. (Dà uno schiaffo a Sportivo) Ti butterò fuori dal finestrino coi tuoi muscoli.

Il buongustaio

Si, si, buttatelo fuori dal finestrino. Sarà un concorrente di meno. (Rissa) No, no, dentro, pace, pace, calmatevi. (Sbuffando) Mi avete guastato la digestione. (Tutti si calmano e si addormentano) [p. 431 modifica]

Simultanina

entra seguita da Mamma Blù dalla porta della parete di destra. Ha le mani piene di pacchi:

Poveretti! (Contemplando i dormienti) Quanti viaggi! Lasciamoli dormire...

Mamma Blù

Dio! Come hanno conciato la nostra casa!

Simultanina

Non lamentarti. Sono tutti amici ricchi e potenti.

Suona il campanello.

Mamma Blù

Anche questo? (Un silenzio) Questo è il mendicante quotidiano.

Simultanina

Io me la svigno. Conto su di te per ricevere bene tutti... Sii gentile.

Esce per la porta della parete di sinistra

Mamma Blù

uscendo per la porta della parete dì destra:

Entrate, entrate, brav’uomo. Fa freddo fuori?

Il mendicante

Molto freddo, grazie. [p. 432 modifica]

Mamma Blù

Sapete già gli usi della villa? Già voi avete la vostra agenzia d’informazioni.

Il mendicante

entra e si dirige verso l’Angolo dei Pezzenti dove si accovaccia:

Conosco gli usi e la topografia di questa villa benché io vi entri oggi per la prima volta. Le notizie corrono nel mondo dei poveri. Senza telefono ho appreso che questa villa è stata donata dal barone Simul a Simultanina vostra figlia... Ho saputo anche che Simultanina ha predisposto in questa camera da pranzo un angolo dove ogni mendicante con o senza patente può dormire e mangiare... (Un silenzio) Una volta non ero ridotto cosí. Vivevo nei quartieri ricchi della città. Avevo dei muscoli per difendere i buoni posti che conquistavo... I buoni posti dove piovono le elemosine: gradini di cattedrale, ingressi di Banche, teatri, dancing! Facevo sei mestieri differenti. Ora non ho più gambe, ci vedo poco e sono una mano tesa nel buio. (Un silenzio) Questo quartiere è il canale di scolo di tutti i detriti umani. (Prendendo un pezzo di pane che gli offre Mamma Blu) Grazie. Sapete ricevere bene, voi!

Mamma Blù

Simultanina mi ha detto: conto su di te per ricevere tutti degnamente... Ricevere!... Una volta ero maestra nel ricevere... Ma come ricevere con questo disordine?

Il mendicante

Il disordine sono io?

Mamma Blù

No, il disordine è mia figlia!... Casa d’artisti! [p. 433 modifica]

Il mendicante

Artisti? Artisti fino ad un certo punto. Il vero artista sono io, che ho creato con me stesso tre autentici milionari e tre autentici pezzenti... Però non ho potuto essere ricco e povero contemporaneamente.

Mamma Blu

Vi avverto che non avete bisogno di raccontare fiabe per pagare il mio pane.

Il mendicante

scattando in preda all’ira:

Non racconto fiabe! Dico la verità. Sono il celebre banchiere (rizzando orgogliosamente la persona) che tre volte costruì una fortuna gigantesca e tre volte la distrusse... Io! Io! Volete vedere le mie carte? Ero l’amico di Simul... Ora sono a terra; palla sgonfiata (si accovaccia), non rimbalzerò più.

Mamma Blu

Vi credo, vi credo.

Il mendicante

Scusate la mia irritazione. Ho i nervi rotti. I nervi sono un lusso da gran signore. L’ultimo mio lusso! Ricevere l’elemosina è cosa che s’impara male. Devo sempre ricominciare. Ciò che cade dalla tavola offende i gatti come me. Preferirei rubarlo sulla tavola e poi rovesciarla per uccidere quella schifosa bestia che si chiama gratitudine.

Si rincantuccia nell’Angolo dei Pezzenti.

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Il buongustaio

si sveglia gridando:

Ci siamo! Ci siamo! Svegliatevi!

I sei dormienti si svegliano, si rassettano: prendono metodicamente i divani e li portano nell’anticamera per la porta di destra. Poi rientrano: ognuno nel passare davanti alla finestra ricca cammina da milionario, e nel passare davanti alla finestra povera impoverisce, diventa pezzente e tende la mano.

Simultanina

entra portando una racchetta Un libro una rivoltella e un dolce:

Mamma! Mamma Blù, ti presento i miei amici... Il Buongustaio, il Bibliofilo, lo Sportivo, l’Arruffatore, il Dongiovanni pubblicista snob, il Professore-poeta. Ti domanderanno tutti la mia mano. Decidi tu, ciò che fa Mamma Blù è ben fatto. Tanto debbo sposarmi. Sposare l’uno o l’altro sono sciocchezze equivalenti... Guarda i loro doni: la più bella racchetta, il libro più raro, la più tascabile delle rivoltelle, un dolce paradisiaco... Cosí, al centro di questa camera, sono veramente Simultanina!

Il buongustaio

Che buon odore di cucina!

Mamma Blù

Calma! Non è ancora pronto il pranzo.

Il buongustaio

Mi chiamano il Buongustaio. Ma fui anche un marito modello. Ora vedovo. [p. 435 modifica]

Lo sportivo

a Mamma Blu:

Sono Sportman, giocatore di pallone... ma anche poeta. Scrivo sonetti.

Simultanina

D’occasione. Ne faccia uno in onore di Mamma Blù. Dio! Come sono spettinata! Vado in camera e torno. Intanto Mamma Blù apparecchierà. Senza complimenti. Alla buona.

Il professore-poeta

Le pare. Casa incantevole... Garbo e gentilezza! Le gioie della famiglia!... Sono professore poeta e anche astronomo. La sera le costellazioni mi interessano. Un telescopio ereditato da mio nonno! Vi si vedeva la luna...

Mamma Blù

Siete come Simultanina, pieno di virtù diverse. Simultanina ha sempre voluto avere ed essere tutto. Piena d’ingegno!... Un po’ pazza... Volubile! Dio! Quanto volubile!

L’arruffatore

Che gioia, sposare una donna volubile! Sposerei Simultanina se fosse veramente volubile!

Lo sportivo

Io la sposerei se non fosse viziosa.

Il bibliofilo

Io la sposerei se non fosse distratta e bugiarda. [p. 436 modifica]

Il dongiovanni pubblicista snob

Io la sposerei se non fosse qualcosa di peggio.

Mamma Blù

al Professore-poeta:

Prima di apparecchiare voglio presentarvi la nostra villa non meno interessante di Simultanina. Opera sua, un po’ bizzarra. Figuratevi: ogni camera una temperatura diversa. A lei, Buongustaio, occorre la camera d’Agosto. A lei, Bibliofilo, la camera autunnale, tiepida rosso-oro, un po’ umida, consigliabile al vostro temperamento secco. La camera di mia figlia è invernale. Basta lei a riscaldarla. Se il termosifone intervenisse, sarebbero guai. Non è vero, Simultanina?

Simultanina

uscendo dalla sua camera:

Certamente. Ora fa troppo caldo. Siete tanti! E i vostri cuori ardono... I vostri sensi fiatano tropicalmente. Sembrate cavalli in calore. Io sono frigida. (Un silenzio) La decisione a Mamma Blù! Certo tu (a Mamma Blu) preferirai come genero il Buongustaio che ti può insegnare salse speciali... Ha un’altra qualità: non ascolta le maldicenze. Ne corrono molte sul mio conto. Dicono che sono incostante.

Lo sportivo

Io vi amo e non dò importanza alle maldicenze.

Simultanina

Quali?

Lo sportivo

Dicono che lei cerca un merlo ricco. [p. 437 modifica]

Simultanina

Infatti odio la povertà.

Lo Sportivo

Dicono che lei è all’orlo della disperazione... Dicono un’altra cosa che non posso ripetere.

Simultanina

balzando:

Capperi!

Mamma Blù

apparecchiando la tavola:

Vi dirò io chi è mia figlia!

Mette un paravento davanti alla tavola per togliere la vista del Mendicante accovacciato nell’Angolo dei Pezzenti.

Simultanina

Togli quel paravento che distrugge la desiderata simultaneità.

Mamma Blù

scuotendo il capo:

Ti accontenterò. Vedete, mia figlia è tutto cuore. Mille cose diverse in quel corpicino: cipria, libri, racchette, motocicletta, carità, pizzi, delicatezze, spavalderie. Fa tutto male. Quando vuole, sa fare bene. Vorrebbe avere figli, ma farà tutto per non averne. Ama il rimpianto, ma non ha il tempo di rimpiangere. Voi che amate lo sport, è la donna vostra. Gambe instancabili. Vi seguirà, anzi precederà su tutte le cime. [p. 438 modifica]

Simultanina

In realtà sono perplessa. Vi sento tutti preoccupati della mia futura fedeltà benché tutti infedeli. (I sei pretendenti fanno smorfie di diniego) Certamente lei (al Bibliofilo) mi tradirà con una edizione rara! Lei (al Buongustaio) con un intingolo! Lei (al Professore poeta) con un critico letterario! Lei (allo Sportivo) con una palla! Lei (al Dongiovanni pubblicista snob) con un sussidio governativo! (Un silenzio) In quanto a me, per un logico complementarismo pittorico, tradirò lei (allo Sportivo) col Bibliofilo! Lei (al Bibliofilo) col Professorepoeta!... Lei (al Professore-poeta)...

Mamma Blù

interrompendola:

Volete un consiglio, amici di Simultanina? Sposatene ognuno un pezzettino!...

Simultanina

Si! Si! Si! (Batte le mani) A lei, tre dita della destra!

Il buongustaio

succhiandole:

Che zucchero!

Simultanina

allo Sportivo:

A lei le tre altre. Non bari. Ora le asciugo nel barbone Arruffatore. (Tuffa la mano destra nella barba di Arruffatore) Mettetevi a tavola. Io m’infilo una vestaglia simultanea e vengo a scodellare la minestra. Vedrete che vestaglia! Sportiva, culturale, saporita, poetica, arruffata!

I sei pretendenti si siedono a tavola mentre Simultanina entra nella sita camera da letto e vi si rinchiude a doppio giro di chiave.

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Il bibliofilo

A chiave?

Lo sportivo

A chiave?

Il Buongustaio

A chiave! Perché?...

Il dongiovanni pubblicista snob

Già, a chiave! E perchè?

L’arruffatore

Naturalmente.

Simultanina

dall’interno:

Cari miei pretendenti o aspiranti, amici deliziosi, bella varietà della vita!... Sono addolorata di non potervi sposare tutti cucina muscoli rilegature poesia peccato eieganza viaggi in Oriente e buoni gelati!... Perciò... (I sei pretendenti si voltano verso la porta chiusa di Simultanina) Perciò vi annuncio che Simultanina è quasi tentata di domani dopodomani anche oggi subito ora.... suicidarsi!... Amo l’uno, amo l’altro, amo tutti, amo il gatto che non ho.

Un urlo acuto dall’interno.

Lo sportivo

Accidenti! Siamo Knock out! (Si slancia seguito dagli altri cinque pretendenti contro la porta di Simultanina) Apra! Apra! (Spingono la porta) Apra a me, Sportivo!

Il buongustaio

Come mai abbiamo udito l’urlo della morte e non il colpa di rivoltella e tonfo del corpo... indispensabile? (Asciugandosi una lagrima) [p. 440 modifica]

Tutti

Chi sa?! Mistero!

Il buongustaio

Poiché è morta, la potremo assaggiare.

Lo sportivo

Via tutti! Da solo, di slancio sfonderò la porta con una spallata. Deve essere soltanto ferita. La salveremo.

Mamma Blù

vedendo lo Sportivo prendere la rincorsa:

Per carità, se lei sfonda la porta, non troveremo mai più gli operai per aggiustarla. Ascoltatemi bene, se muore, non morrà! Se è morta, risusciterà!

Lo sportivo

Largo! Sfondo!

Mamma Blù

Che maleducato! Vuole proprio sfondare? Sfondi! Ne vedrà delle belle.

Lo Sportivo si slancia, sfonda, entra seguito dagli altri cinque pretendenti.

Sipario