Stratagemmi/21

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Pisistrato

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Polieno - Stratagemmi (II secolo)
Traduzione dal greco di Lelio Carani (1821)
Pisistrato
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Pisistrato.


Pisistrato dall’Eubea avendo mandato l’esercito nel territorio degli Ateniesi verso Pallenide, e incontratosi nelle prime compagnie de’ soldati, ne fece grande uccisione. Parimente marciato alquanto più innanzi, gli vennero incontro molti più che i primi. Quivi egli comandò a suoi soldati, che si dovessero inghirlandare la testa, e non ammazzassero que’ che venivano loro incontro; ma affermassero loro, come avevano fatto l’accordo co’ primi. Gli Ateniesi a ciò prestando fede fecero la pace, e concessero la città a Pisistrato. Costui, salito sul cocchio, si pose a lato una donna leggiadra e grande, la quale per nome si chiamava Fia, armata con l’armi di Pallade, facendo pensare perciò agli Ateniesi che Minerva aveva mandato senza pericolo Pisistrato. E così egli si fece tiranno degli Ateniesi.

Desideroso Pisistrato di levar l’arme agli Ateniesi, mandò un bando, che tutti dovessero andare con l’arme in Anaceo. Quivi venuti che furono tutti, egli uscì fuori per ragionar loro, e perciò diè principio alla sua dicerìa con voce bassa e sottile. Ora non potendo eglino intenderlo bene, gli comandarono che dovesse andare nell’entrata affine che tutti lo potessero intendere. Il quale seguendo pure il parlar suo sotto voce, ed eglino stando con le orecchie attente ad ascoltarlo, uscendo fuori i compagni gli levarono l’arme, e le portarono nel tempio Agrauli. Ma gli Ateniesi veggendosi abbandonati, e spogliati dell’arme, allora finalmente si avvidero che Pisistrato aveva usato la voce sottile a bel [p. 21 modifica]diletto, acciocchè con questo inganno fossero state loro tolte le arme1. Egli era grande odio segreto fra Pisistrato, e Megacle nelle cose appartenenti alla repubblica. Megacle aveva cura de' ricchi, e Pisistrato era sopra i poveri ed i bisognosi, ed alle volte avendo caricato Megacle con di molte villanie alla presenza del popolo, e minacciatolo, se ne partiva. Dopo avendosi da per lui non gravemente ferito, il giorno vegnente uscì fuori in piazza mostrando le ferite agli Ateniesi. Il popolo perciò sdegnato forte che il suo prefetto e protettore fosse stato trattato di questa sorte, aggiunse trecento uomini alla guardia della persona sua. De’ quali valendosi egli come di portinari, si fece tiranno degli Ateniesi, e lasciò la tirannia a suoi figliuoli.

  1. Εἰς τò ἰεροντῆς ἀγραύλε.