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Stratagemmi/3

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Polieno - Stratagemmi (II secolo)
Traduzione dal greco di Lelio Carani (1821)
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Ercole.


Avendo deliberato Ercole di spiantare di Pelio la nazione de’ Centauri, non volendo però essere egli il primo a cominciare la battaglia, per provocarli andò ad alloggiare con Folo; ed aprendo una botte di finissimo vino, egli co’ suoi si mise a gustarlo. Ciò sentendo i Centauri, corsero alla spelonca, e rubarono il vino. Allora Ercole, riputandosi ingiuriato da coloro, che v’erano corsi, si fece addosso ai Centauri, e gli uccise.

Ercole temendo la fortezza, e le forze del porco d’Erimanto, prese questa bestia con inganno. Perciocchè essendo egli a dormire in una valle (la qual valle era piena di neve) Ercole si mise a trargli di molte pietre. Perchè il porco desto saltò, e scagliandosi per lo furore, e per lo sdegno, inciampò nella neve, e quivi affogato fu preso da lui.

Ercole portato in nave a Troja, smontò per combattere in terra, e comandò a nocchieri che ritraessero le navi in alto mare. Avendo dunque i pedoni Trojani perduto la vittoria, i cavalli si misero a correre alle navi; ma non però poterono prendere i navigli, che ondeggiavano sul mare. Perchè Ercole mettendosi lor dietro, tutti gli tagliò a pezzi sulla riva, non potendo [p. 8 modifica]eglino fuggirsi per mare. Ercole si adottò una figliuola in India, alla quale pose nome Pandame. A costei donò egli per cagion d’onore quella parte dell’India, la quale guarda verso mezzodì alla marina, e distribuì i sudditi in trecento sessantacinque villaggi, comandando che ogni dì un solo villaggio pagasse il tributo reale: acciocchè la regina avesse apparecchiato l’ajuto di coloro che non pagavano allora, a costringere gli altri a pagare.

Ercole facendo guerra contro a Minii, i quali erano esercitatissimi a far battaglie a cavallo nel piano, non avendo ardimento di affrontarli, loro mandò un fiume addosso. Questo era il fiume Cefiso1, il quale termina due monti il Parnasso, e l’Edilio: ma poi passando per mezzo la Beozia, prima che scarichi in mare, correndo in una grande apertura sparisce. Turando dunque Ercole quella bocca con di molte pietre grandi, rivolse il fiume in quella pianura, dove i Minii solevano cavalcare. Ma quivi impaludandosi la campagna, i Minii non potevano servirsi punto della cavalleria. Perchè Ercole avendo acquistata la vittoria, di nuovo aperse la bocca, ed il Cefiso si ritornò alla sua via di prima.

  1. Ciò non può stare; poiché il Parnasso è nella Focide e nella Beozia l’Edilio. E come immaginarsi tampoco che un solo fiume segni i termini di due così disgiunte montagne? Plinio I. 4 cap. 7. parla del monte Adiliso. Meglio è adunque, accagionati d’inesattezza i copisti, ove trovasi la parola Edilio leggere Adiliso. Suida così si esprime: Ήδυλειον ὄρος εν Βοιωτία