Tant'abbo di Becchina novellato

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Cecco Angiolieri

Aldo Francesco Massera XIII secolo Indice:Prati, Giovanni – Poesie varie, Vol. II, 1916 – BEIC 1901920.djvu sonetti Tant'abbo di Becchina novellato Intestazione 23 luglio 2020 25% Da definire

Si fortemente l'altrier fu' malato I' non vi miro perzar, morditori
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti (Cecco Angiolieri)
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CXVI

Si ars abbia nel vedere le ricchezze toccare a chi non le merita.

Tant’abbo di Becchina novellato
e di mie madr’e di babbo e d’Amore,
ch’una parte del mondo n’ho stancato:
4però mi vo’ restare per migliore,
ché non è si bel giuoco tropp’usato,
che non sie rincrescerne a l’uditore;
però vogli’ altro dir, che piú m’è’n grato,
8a ciascuno, che porta gentil core.
E ne la poscia’ muta del sonetto
i’ vi dirò tutto ciò, ch’i’ vo’ dire,,
11e chi lo’ntende si sie benedetto:
ch’i’dico ell’i’arrabbio di morire
a veder ricco chi dé’ esser bretto,
14vedendo bretto chi dovrie gioire.