Traduzioni e riduzioni/Dall'Iliade/A fronte a fronte

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Dall'Iliade - Le bilancie del destino Dall'Iliade - I due primi colpi
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a fronte a fronte

     Ettore primo parlò, crollatore dell’elmo, gigante:
“Figlio di Pèleo, non più fuggirò, come prima, che intorno
corsi tre volte alla grande città del re Priamo, nè mai
il tuo venire sostenni: ma ora il mio cuor mi sospinse

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che a te di fronte mi stia: posso ucciderti ed esserne ucciso.
Ora facciamo tra noi, qua, gli dei testimoni; gli dei
i testimoni de’ patti, i custodi migliori saranno.
Te crudelmente non io tratterò, quando a me la vittoria
Giove conceda, sicura, quando io la tua vita mi prenda:
ma come avrò la famosa predato armatura d’Achille,
ecco, il tuo corpo agli Achei renderò. Tu lo stesso farai„.
     Con un’occhiata di sbieco gli disse il piè-rapido Achille:
“Ettore indimenticabile, a me non parlare di patti!
Come non mai da’ leoni con gli uomini si usa giurare,
nè tra lor hanno benevolo i lupi e le pecore il cuore,
anzi continuamente, l’un l’altro si pensano morte;
nulla può darsi tra me, d’amichevole, e te, nè tra noi
mai giuramenti saranno, se prima non l’uno dei due
cada e il fierissimo dio della guerra satolli di sangue.
D’ogni tua forza ricòrdati! or sì che davvero t’è d’uopo
essere il buon lanciatore, l’intrepido guerreggiatore!
Non c’è più scampo per te, poi che in breve te Pallade Atena
con l’asta mia domerà. Ora tutti in un tratto i miei crucci
tu pagherai, de’ compagni che a furia di lancia uccidesti!„