Tre libri dell'educatione christiana dei figliuoli/Libro III/Capitolo 2

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Libro III - Capitolo 2

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Di alcuni difetti proprii della pueritia. Cap. II.

Dicevamo che ciascuna età, hà alcuni proprii difetti, che sono communi quasi à tutti di quella età, come per cagion d’esempio, la giovanezza è più stimulata da gli ardori della carne et meno dall’amore della pecunia, dove nella vecchiezza avviene per il più tutto il contrario. Ma perche in tutte le cose il principio è di grandissima importanza, et nel piccolo seme si contiene virtualmente tutto il tronco, e i rami d’un grande albero; per tanto nelle prime età ha da affaticarsi maggiormente la cura paterna, percioche, generalmente parlando, tutti i vitii gravi, che prorompono poi nelle età più mature, hanno qualche radice nella pueritia; la onde il padre di famiglia si ha da persuadere, che allhora appunto sia necessario di usar le medicine difensive, et preservative, per cosi dire, contra i difetti, et vitii di tutte l’altre età, et questo è quello, che tante volte habbiamo detto doversi sbarbar molto à buon’hora le piccole radici del male, che à pena si scorgono; et questo parimente è quello che poco fa si è detto, et lo torno à replicare, che si devono osservare le proprie inclinationi de i particulari fanciulli, et le più communi della fanciullezza, et pensare à i rimedii per tempo, il che perche molti padri ò non sanno, ò non curano di fare, indarno poi quando, come si dice per proverbio, il male è penetrato sino nell’ossa, et la puzza si sente per tutto, indarno dico ricorrono alle medicine curative, et spesso alle più estreme, come di mettere nelle carceri, et di esheredar i figliuoli, et cose simiglianti, che con tutto ciò il più delle volte non bastano. Hor delle inclinationi particulari de i fanciulli non si può ragionar difinitamente, essendo poco meno, tante et cosi varie, quanti sono i fanciulli medesimi, basta che à buono, et diligente speculatore, non saranno nascoste, et perche meglio s’intenda quello che io voglio dire, ne addurrò uno ò due esempii. Mi sovviene haver letto in alcuno antico scrittore, essere stato una volta osservato, che un piccol fanciullo cavava gli occhi con un aco ad uno uccello, il che fu giudicato inditio di fiera, et pessima natura, et come raccontano alcuni antichi autori della severità, et costanza di Catone chiamato per sopranome Uticense, si videro segni memorabili nella fanciullezza, et in età anchor tanto tenera, che non eccedeva il quarto anno; percioche essendo un giorno richiesto per scherzo da alcuni Ambasciatori, che volesse favorire appresso à suo zio, senatore di autorità nella republica, un loro grave negotio di stato, rispose con fermo viso, che non lo faria, et pregato più volte della medesima cosa, sempre perseverò in negare, talmente che uno di loro, per fargli paura, presolo nelle braccia, et postolo sopra un’alta finestra [p. 125r modifica]della casa, mostrò di volerlo gettare à terra s’egli non consentiva, ne però fu mai possibile farlo dir di sì, onde colui voltato à suoi compagni disse, ben possiamo rallegrarci che questo fanciullo non sia huomo, altrimenti non ci veniva fatto giamai, di ottenere quello che procuriamo. Et successivamente in tutta la pueritia di Catone sudetto, si videro segni manifesti, di quella rigorosa bontà, et fermezza d’animo, laqual ritenne poi in tutta la vita. Hora nello istesso modo, per varii accidenti, et con interrogationi fatte à bello studio, si vengono à scorgere di lontano, le inclinationi de’ fanciulli, et buone et ree, à chi si pone attentamente à considerarle. Ma passando à parlare delle più communi inclinationi della fanciullezza, sono i putti soverchiamente amici de i giuochi, et spettacoli, et de’ giocolatori, et simili trastulli, et perciò poco amici di quelle occupationi che da ciò gli distraggono, come è lo andare alla scuola, ò ad apprendere alcuna arte. Sono anchora pronti à fingere escusationi e à dir bugie, per ricoprire i piccoli falli commessi, et come sono pronti ad escusar se stessi, cosi per contrario accusano, et rigittano volentieri la colpa ne gli altri. Sono anchora dediti alla gola, et di quì nascono poi i furti domestici, ò per comperar quello che loro aggrada, ò per giocare con gli altri fanciulli coetanei, à i quali come la natura si diletta del suo simile prendono affettione, et non hanno maggior piacere che di ritrovarsi con loro. Sono anchora i fanciulli curiosi di sapere quello che altrui fa, et dice, et lo riportano leggiermente, hanno molte vogliarelle di ciò che vedono, et non si concedendo loro, sono stizzosetti, et per il più non sono presti ad ubidire, anzi sono ritrosetti, et mal volentieri fanno quello che non và loro à gusto.