S’innalza un novo astro ridente
Nel cielo sican;
D’un'arpa soave si sente
Preludio lontan.
La Fata dell’inno giulivo
Esulta d’amor;
Di flauti un suono festivo
Aleggia sui fior.
Sembianza in quei raggi divini
D’un Genio traspar:
Dell'alma i sussurri e le nenie
Che cullano il casto pensiero,
Le frementi parole dell'ira,
Il geloso furor che delira,
A te io concedo nei palpiti
D'un eterno ineffabil Mistero.
LA FAMA
Or lieta alla terra t'annunzio
Inneggiando di lieto clamore;
Lontan spireranno per l'aure
I tuoi flauti di dolce dolore;
I lauri che intorno t'olezzano
Muterò nelle palme perenni.
Di canore tragedie custode
Io t'esalto, o fanciullo, di lode.
Fra l'ardue vicende dei secoli
Sarò teco nell'ore solenni.
TUTTI
Già il bel chiaror rischiara il cielo mattutino;
L'itala tua contrada s'allegra, o Cherubino;