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viii | i. u. tarchetti. |
se quel primo passo lasciò orma secura, incancellabile, profonda. — Tarchetti non lo aveva appreso da nessuna rettorica, non lo aveva letto in nissun trattato; ma sapeva che l’arte più che espressione è rivelazione piena e splendida di tuttaquanta la vita.
E cominciò.
E la prima volta il suo nome io lo lessi fra i collaboratori alla Rivista Minima del Ghislanzoni. Scriveva articoli di critica letteraria ed erano riviste di libri nuovi, nelle quali faceva mostra d’ingegno arguto e di animo gentilissimo. Molti, dopo ciò, gli predissero una vita letteraria assai corta, dove altri — per i continui accenni, che, capitandogli il destro, egli faceva di alcune sue idee intorno al romanzo — divinarono che quello fra tutti sarebbe stato il genere di letteratura, che lo avrebbe dippiù appassionato. — Ned egli volle tardare molto