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Eros (Verga)/L

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Cap. L

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XLIX Eros
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L.


Alberti si lasciò condur via dalla camera della morta. Lungo tutto il giorno stette a guardare dietro i vetri il pergolato spoglio di frondi, il banco rovesciato e la finestra chiusa, attraverso le cui cortine si vedeva, come una volta, un barlume — funebre barlume stavolta. Alla chiesuola del camposanto, laggiù nella valletta, si udivano di tanto in tanto dei mesti rintocchi — ei rizzava il capo e guardava nel vuoto.

Verso sera il triste corteo si mise in marcia. Egli seguivalo a capo scoperto, impenetrabile e tetro come un fantasma. Le fiammelle delle boccie oscillavano, e le nappe della funebre côltre dondolavano per la rapida discesa.

Quando ritornò dal cimitero il marchese era solo. Le stelle scintillavano sul suo capo, e la luna incominciava a sorgere dietro i monti. Ei si fermò sul ciglio della via a contemplare un lume che brillava ancora laggiù accanto alla chiesuola del cimitero, guardò la luna che sorgeva, le stelle che scintillavano sul suo capo; poscia s’incamminò lentamente verso la villa. [p. 292 modifica]

I domestici lo videro attraversare le stanze con passo fermo, pallido e calmo, e dirigersi verso la camera mortuaria.

Quella camera era ancora nel medesimo stato. Le estremità delle candele finivano di consumarsi, le finestre erano aperte, i fiori erano ancora sulla tovaglia bianca, il crocifisso a capo del letto, le boccettine sulla piccola tavola. Il vento entrava a buffi, e faceva svolazzare le cortine del letto.

Ei s’avanzò lentamente, ed andò a toccare ad uno ad uno quei fiori, quella tovaglia, quei mobili, ad esaminare le boccettine, poscia riempì un gran bicchiere d’acqua, l’accostò alle labbra avidamente, ma lo posò senza bere.

Il letto era intatto, la coperta liscia e distesa, il guanciale non aveva una piega. Ei stette ritto dinanzi a quel letto lunga pezza, guardandolo con occhi astratti; mise la mano con un gesto contrastato sulla rimboccatura della coperta, esitò, colle dita increspate e contratte, e ad un tratto, bruscamente, risolutamente, tirò in giù la coperta, e cadde pesantemente ai piedi del letto col capo sul cuscino.

Si udì un colpo di pistola.


FINE.