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Pagina:D'Annunzio - Laudi, III.djvu/114

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DELLE LAUDI - LIBRO


Antigone dall’anima di luce,
Antigone dagli occhi di viola,
l’Ombra che solo nell’esilio truce
80egli amò sola.

Ecco il giglio per quelle morte chiome,
il fiore inespugnabile del nudo
Gombo, il tirreno fior che ha il greco nome
del doppio ludo,

85ecco il pancrazio.„ Io dissi: “No ’l corremo.
Intatto sia tra l’uno e l’altra il fiore.
Vegli con noi quest’Ombre ed il supremo
lor sacro amore.„



TERRA, VALE!

T
UTTO il Cielo precipita nel Mare.

S’intenebrano i liti e si fan cavi,
talami dell’Eumenidi avernali.
Nubi opache sul limite marino
5alzano in contro mura di basalte.
Solo tra le due notti il Mar risplende.
Presa e constretta negli intorti gorghi,
come una preda pallida, è la luce.


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