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Pagina:Memorie del Cagliostro in Roveredo.djvu/25

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gono annunciate a noi, dove non siamo stati, e che noi non abbiamo veduto cogli occhi nostri. Faccia ora anche quì qualche prodigio, ma non può. Questo poi dicevano, sapendo; che avea anche promesso a un medico sordo, che dandogli una forte bevanda e fischiando fortemente all’orecchio, in tre giorni sarebbero libere le sue orecchie, e sentirebbe benissimo questo sibilo: e quel medico dopo tutte queste cose era ancor sordo, e intendeva gli altrui discorsi a forza di cenni. Ma anche quel vecchio personaggio, che pativa i calcoli, esortato dagli amici, che girasse la città a cavallo, e desse a vedere al pubblico, che Cagliostro il risanò, rispondendo disse: ritiratevi da me voi, che mi beffate, poichè mi è avvenuto peggio di prima; e se mi fossi curato in tal modo da prima, già da molti anni riposerei con gli miei antenati. Lo stesso ancora dicevano altri, e cominciavano a disprezzarsi le sue ordinazioni. Alcuni ancora avevano sostenuta una voce, che i medici e gli speziali per invidia lo tradivano, ed alteravano le sue medicine, o ne surrogavano altre, affinchè non si trovasse in lui verità. Ma il popolo maggiormente si riscaldava dicendo: è questa una voce della bugia per mendi-