O Milan, la tua pingue pianura
Crebbe pur de le bianche lor ossa,
E i destrieri sferzò la paura 44Quando inerme il tuo popol ruggí:
O Milano, a la terza riscossa
Gitta l’ultima sfida, e t’affretta;
Il drappel de la morte t’aspetta,35 48Ch’è risorto al novissimo dí.
Bello il sangue che ancor su la gonna
Tua ducale rosseggia e sfavilla!
Non forbirlo, o de’ Liguri donna; 52Odi, a vespro Palermo sonò!
Pittamuli, Carbone, Balilla
Scalzi corran da Prè da Portoria,
Sotto il nobile segno de i Doria, 56Dietro il sasso che i mille cacciò.
Dove sono, o Bologna, i possenti,
I guerrier de la tua Montagnola?
Quei che incontro a’ metallí roventi 60Volan come fanciulle a danzar?
Non piú fren di levitica stola
Al furor de le sacre tenzoni!
Spingi in caccia i tuoi torvi leoni! 64Senti il cenno per l’aure squillar!