Ed ei burlandosi
D’odii e d’onori,
Conta e girondola
Tra i debitori.
Il terzo è un profugo,
Perseguitato
Peggio d’un utile
Libro, stampato
Senza le barbare
Al birro e al clero
Gabelle e decime
Sopra il pensiero.
Ferito a Rimini,
Quest’infelice
Scappò di carcere
(Almen lo dice);
Errò famelico,
Strappato ed egro;
Si sogna il boia,
Ma dorme allegro.
O della patria
Sinceri figli,
Degni d’un secolo
Che non sbadigli!
Con voi magnanimi,
Non entri in lega
Chi del patibolo
Si fa bottega.
Come Alcibiade
Variando norme,
Questo girovago
Proteiforme,