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Pagina:Matilde Serao Saper Vivere.pdf/90

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grande cerimonia. Non si porta mai giacca, mantello, mantellina, sia pure del più prezioso ermellino: se si ha, si lascia in anticamera: il boa è escluso, come troppo famigliare. Cappello di grande cerimonia: se è una sposa giovane, può arrischiare la toque rotonda, ma ricca, carica di piume: oltre i trent’anni, sempre il grande cappello sontuoso: veletta mai. La signora che va in udienza reale non porta né manicotto, né ombrellino, né porte-mouchoirs, né porta-biglietti, nulla che indichi la passeggiata, altra visita, e via via: se ha le lenti, le può tenere: adoperarle, mai. Su questo vestito da grande cerimonia, bisogna portare un grande gioiello, un magnifico paio di orecchini, per esempio, o una catena sautoir splendida, o un grosso filo di perle, sul colletto stretto del vestito: i braccialetti sono ammessi: un solo splendido anello. I guanti sono glacés, grigio perla o bianchi: ma la mano destra deve esser nuda. La signora va sola, all’udienza reale: arriva almeno dieci minuti prima dell’ora stabilita e attende il suo turno, nella terza anticamera, prima del salotto della regina. Quando la dama, entrata prima di lei, viene via, la signora presentata è accompagnata, preceduta, sino alla porta del salotto della Regina, dalla dama di servizio, che, facendo una riverenza sulla porta, annunzia a Sua Maestà la signora. Costei deve fare tre belle riverenze: una, sulla soglia: una, nel mezzo del salotto: una, presso Sua Maestà, che attende, in piedi, presso un divano e che ha sempre la bontà di stendere la mano alla nuova arrivata, invitandola a sedere. Baciare la mano alla Regina non è obbligo, alle signore: ma è atto gentile. Bisogna aspettare di essere interrogata, sempre, per parlare: rispondere brevemente: attendere da Sua Maestà, la con-

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