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Pagina:Serao - La conquista di Roma.djvu/191

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La Conquista di Roma 187

dall’aria fine e dal mustacchietto nero, il cavalier Novelli e Terziani, i due mariti.

«Onorevole Sangiorgio?» fece il piccolo principe, piegandosi sul parapetto del palco.

«Onorevole collega?» fece quello, alzando il capo.

«Se vedete Sangarzia, non vi dispiaccia di dirgli che sono qui..... Sapete chi porteranno, dopodomani, alla commissione del bilancio?»

«L’onorevole Ferrante, com’è naturale.»

«Non credo, non credo,» disse il principino, sorridendo maliziosamente.

Nell’andarsene, Sangiorgio sentì dire nel palco: giovane intelligente... meridionale di talento..... Egli cercava Sangarzia nei palchi. Sempre in prima fila, le due sorelle napoletane, le Acquaviva, maritate una al deputato marchese di Santa Maria, l’altra al deputato conte Lapucci. La contessa, bruna, vivacissima, con una bocca carnosa e colorita, con due occhi folgoranti, era come il contrapposto di suo marito, un giovane bruno ed esile, molto taciturno, molto pensoso, tenuto in conto di orgoglioso, malgrado che fosse un deputato socialista. La coppia Santa Maria era diversa: la moglie, biondina, ricciuta, con un vi-