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werther. | 213 |
tri, o di lasciarseli addietro, non consumando fors’anco che la metà delle loro forze.
26 novembre.
Comincio a trovare la mia condizione tanto o quanto sopportabile. Gli affari non mancano, e il lavoro mi giova; poi tutta questa fantasmagoria, screziata d’ogni sorta di figure — e di figuri — m’offre uno spettacolo nuovissimo che mi diverte.
Ho imparato a conoscere il conte C***, uomo di merito insigne, ch’io stimo ogni di più, per la vastità della mente, non disgiunta dal calore dell’animo, come spesso accade in chi più vede: uomo, che s’apre al senso dell’amicizia e dell’amore, quant’altri mai. — E questo, almeno, non è un figuro.