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266 | werther. |
le cose intorno a me, e dentro di me, volgono anch’esse alla loro moribonda stagione. Le foglie del mio cuore ingialliscono: quelle degli alberi son già cadute.
Non t’ho scritto d’un famiglio, al mio primo arrivare in questi luoghi? Chiesi recentemente di lui, a Wahlheim: mi si rispose ch’era stato cacciato dal servizio, e nessuno voleva udirsi parlare di lui. Ieri, l’incontrai per caso, mentr’egli s’incamminava ad un altro de’ vicini villaggi. L’apostrofai, e mi narrò la sua storia, che mi commosse come certo non potrei dirti: e or ora capirai perchè.
Ma a che tutto ciò? perchè non seppellisco io, dentro me stesso, quel che mi contrista o m’angoscia? perchè funestarne anche gli amici? Ah! è destino oggimai che tu non